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Coronavirus: in Campania boom di positivi, si teme la zona rossa
CRONACA
4 novembre 2020
Coronavirus: in Campania boom di positivi, si teme la zona rossa
Redazione

La Campania aspetta di capire se domani si sveglierà in una zona rossa o no. Ma intanto, secondo il direttore Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, si attesta tra le regioni più colpite dal Covid, insieme a Lombardia e Piemonte. Il numero dei positivi sfonda quota 4mila. Precisamente: 4.181 (solo 329 sintomatici) su 21.684 tamponi esaminati. Il rapporto tra test e contagi scende però dal record di ieri, 21,5%, al 19,2 di oggi. “Si assumerà il Governo la responsabilità sanitaria e sociale conseguente alle sue scelte, sempre ritardate, e sempre parcellizzate”, tuona il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in merito alle decisioni contenute nell’ultimo Dpcm.

Ironizza sul coprifuoco che da domani scatterà alle ore 22, “misure contro il randagismo” e critica il Governo per l’assenza di controlli e di provvedimenti per evitare, invece, gli assembramenti che sui lungomare e nei centri storici si registrano soprattutto nei fine settimana. “Erano state chieste poche cose” – misure immediate di ristoro o di detassazione; congedi parentali per le madri lavoratrici dipendenti, con retribuzione piena e bonus baby sitter per le lavoratrici autonome; misure omogenee e semplici su tutto il territorio nazionale, dato che il contagio è ormai diffuso in tutto il paese- ma il Governo, dice De Luca, “non le ha accolte”.

E così domani la Campania rischia di risvegliarsi con l’ennesimo lockdown. E con la conta dei posti letto negli ospedali, che è il dato che preoccupa di più. Solo nel mese di ottobre sono stati 40 i bambini positivi al covid ricoverati nell’ospedale pediatrico Santobono Pausillipon di Napoli; a settembre ne erano stati solo sette. All’ospedale Loreto Mare, che da mesi si occupa solo di Covid, tra sabato e lunedì si apriranno altri 26 posti di degenza ma si aspettano i medici. Altri posti letto, 14, anche al al Policlinico Federico II di Napoli: ad oggi sono 96, attraverso ulteriori aperture si arriverà a 150. Ed ancora, la Clinica Vesuvio nel quartiere napoletano di Ponticelli aprirà un reparto covid con 24 posti di degenza da lunedì 9 novembre mentre il Fatebenefratelli attiverà da venerdì 6 novembre 12 posti letto di degenza ordinaria e 4 posti letto di terapia sub-intensiva.

Una corsa contro il tempo, dunque, nella speranza che si riesca a tenere il passo dei contagi. Intanto un piccolo campo è stato allestito dall’Esercito italiano nell’area dell’Asl Napoli 1 al Frullone, in uno spazio ben distante dall’area dove i cittadini fanno il tampone dell’Asl, ormai in modo ordinato e senza troppa folla visto che lo si può fare solo con prenotazione. Le tende dell’esercito eseguono test solo per le forze dell’ordine (polizia, carabinieri, polizia municipale), vigili del fuoco e personale di strutture molto importanti della pubblica amministrazione, come il tribunale: stamattina già oltre cento persone hanno fatto il test. Nelle prossime ore si capirà il destino della Campania, dunque.

Chi, invece, al di là di ordinanze e decreti già sa cosa farà è lo storico caffè Gambrinus che domani resterà chiuso. “Sono allo stremo delle mie possibilità – dice Antonio Sergio, tra i proprietari dello storico caffè in piazza del Plebiscito a Napoli scelto anche dai Capi di Stato in visita in città – con le limitazioni previste, non possiamo andare avanti”

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