Il virus continua a correre in Campania e fa registrare il nuovo record di positivi in un giorno (4508 invece dei 3888 di ieri), anche se a dispetto dei numeri assoluti la percentuale tra test e casi di positivita’ resta stabile poco sotto il 20% (oggi al 18,8%) grazie al numero elevato di tamponi effettuato (23.897 a fronte dei 19.568 del giorno prima). Gli asintomatici sono 4.138, i sintomatici 370. Quaranta i deceduti tra il 12 ottobre ed il 5 novembre. I guariti del giorno sono 320. Numeri ricordati oggi anche dal governatore De Luca e comparati con quelli piu’ gravosi delle regioni classificate dal governo come zona rossa. Si’ perche’ a far discutere anche oggi è la collocazione della Campania nella fascia gialla.
“Per evitare che chi è rimasto deluso dalla classificazione della Campania in zona gialla cominci una litania e per tutti quelli che sono sorpresi, vi ricordo i dati. Il ministero della Salute ragiona su terapie intensive e deceduti” ha sottolineato il governatore oggi nel corso dell’appuntamento settimanale sui social rispondendo alle polemiche. E i numeri, in effetti, dicono che la Campania sta meglio di altri. Tuttavia e’ lo stesso De Luca – che anche oggi ha polemizzato col sindaco di Napoli de Magistris – a sottolineare che non e’ il momento di allentare la morsa. Anzi. “Chiedo ai cittadini – l’appello del governatore – di comportarsi come se ci fosse il lockdown, anche se non c’è. Vi chiedo di comportarvi come se avessero deciso di chiudere tutto, diamo noi prova di autodisciplina”.
Parole che fanno seguito agli atti approvati ieri con lo stop alle lezioni in presenza fino al 14 novembre e che ha provocato la reazione di mamme e bambini di alcune scuole di Napoli con zaini vuoti davanti ai cancelli delle scuole chiuse stamattina. L’idea iniziale era di appendere gli zaini e andare via, ma l’ampia partecipazione ha trasformato la protesta delle cartelle in un momento di attività all’aperto per i bambini, un modo per farli incontrare per ricostruire, almeno in parte, una dimensione di normalità. Alla protesta hanno aderito le mamme e i bambini delle scuole Cuoco-Schipa, la Madonna Assunta, il Convitto Vittorio Emanuele, la Costantinopoli e la Quarati.
Tutto, anche in questo caso, è nato da un tam tam sui sociale della Rete Scuole e Bambini. Si muove anche il Comune di Napoli con la richiesta al governo di convocare un tavolo per individuare, insieme con Federalberghi e Asl, strutture ricettive in cui accogliere persone positive asintomatiche o con pochi sintomi o persone che non hanno più necessità di ricovero ospedaliero ma che non possono ancora tornare a casa. Aria di mestizia per le botteghe di San Gregorio Armeno desolatamente vuote. La celebre via dei pastori oggi è deserta: non ci sono più i turisti, non ci sono i clienti, non ci sono i curiosi che fotografano le statuine realizzate dagli artigiani pastorai.
Il Covid ha piegato anche loro. Da ieri, davanti a ogni bottega, i pastorai hanno appeso dei drappi ‘giallo Napoli’, come il colore assegnato alla Campania. Anche se per loro, zona gialla o zona rossa, sembra non faccia poi tanta differenza.