Effettuata l’autopsia per la balenottera trovata morta ad Anacapri, all’origine del decesso un’infezione intestinale. L’esemplare di cetaceo di femmina adulta, di oltre 14 metri di lunghezza, rinvenuto nelle acque di Cala del Rio ad Anacapri, potrebbe essere morto per cause naturali ed anzi essere giunto già privo di vita e trascinato dalle correnti nella parte alta dell’isola azzurra.
Gli esami effettuati dopo che una task force coordinata dalla Capitaneria di Porto di Capri ha organizzato il recupero della carcassa di balenottera ed il suo trasporto, delicato e complesso, verso la terraferma, hanno consentito di verificare che lo sfortunato animale non presentava lesioni esterne dovute a impatto né si è constatata la presenza di corpi estranei o di plastica. La Guardia Costiera è stata a capo di un vero e proprio network che ha visto impegnati anche l’Asl Napoli 1, il servizio veterinario della Regione Campania, l’istituto zooprofilattico e la stazione zoologica “Dohrn” di Napoli, i comuni di Capri e di Anacapri, i Carabinieri e i Ministeri della Salute e dell’Ambiente, ognuno per le proprie competenze. I medici ed il personale esperto che si è adoperato per ricostruire la dinamica dell’accaduto e ricostruire i fatti che hanno portato la balenottera a perdere la vita hanno riscontrato la presenza di alcuni significativi parassiti intestinali.
Una presenza che potrebbe essere alla base delle cause di una morte che risalirebbe a circa dieci giorni fa. Dopo la morte la carcassa dell’animale avrebbe fatto ritorno a galla e trascinata dalle correnti potrebbe essere approdata nelle acque di Anacapri, dove la stretta caletta avrebbe frenato il moto delle correnti. Il successivo esame dei parassiti intestinali potrebbe, comunque, definitivamente fornire le risposte necessarie e chiudere così il giallo che si era creato sulle cause del decesso della balenottera subito dopo il suo avvistamento da parte di un giovane anacaprese.
Tra l’altro negli ultimi mesi nelle acque intorno all’isola non era la prima volta che si avvistavano esemplari di questi animali marini, a volte addirittura veri e propri branchi. L’uomo immediatamente avvertiva Guardia Costiera e Carabinieri, effettuando anche una documentazione fotografica e visiva, ma la speranza che quel cetaceo di grossa mole potesse essere ancora in vita risultava subito vana. Ora si è appresa anche la dinamica dell’accaduto e c’è stata la constatazione che la morte sia dovuta probabilmente ad un’infezione intestinale o comunque a cause naturali.