NAPOLI – “Simone è morto da eroe”, “la lettera scritta dall’assassino di mio figlio non mostra alcun pentimento sincero” la nostra unica e ferma volontà è quella di ottenere giustizia. Vogliamo che venga chiarita, anche a futura memoria, l’efferatezza, la violenza , la crudeltà usata, che non ha alcuna giustificazione. La cattiveria e l’orrore con cui hanno spezzato la vita di mio figlio”. A parlare è la mamma di Simone Frascogna, il 19enne ucciso a coltellate, al culmine di una liete per banali motivi di viabilità la sera dello scorso 3 Novembre, a Casalnuovo, in provincia di Napoli.
A seguito dei primi riscontri sull’esame autoptico, disposto dal sostituto procuratore dott.ssa Mucciacito, – si legge nel comunicato degli avvocati Marcello e Antonio Pelliccia – sono emersi nuovi particolari sull’accaduto. “Sono nove le coltellate inferte dall’aggressore, – si legge nella nota – tutte scagliate con inaudita violenza. Sono due le coltellate che avrebbero raggiunto e lacerato organi vitali, ferite che hanno determinato un’ emorragia interna causando dunque la morte del giovane. Da una prima ricostruzione dei fatti sembrerebbe che Simone sia morto per aiutare e soccorrere l’amico Luigi, vittima del branco, prima ferito e poi salvato dall’intervento di Simone”.
“Vogliamo ringraziare – ha detto ancora la madre della giovanissima vittima – gli inquirenti, le istituzioni e l’intera comunità che ci ha mostrato grande vicinanza. Speriamo di poter contare ancora sulla vicinanza e l’affetto di tutti durante tutta la durata del processo. La morte di Simone non può essere dimenticata, chi ha ucciso mio figlio deve pagare. Questo non ci restituirà Simone, ma deve essere il giusto epilogo di questa tragedia, un monito per tutte le future generazioni”.