Per anni ha indossato la maglia rossonera. Una seconda pelle, tanto che i colori della squadra di calcio della sua città li ha portati nel cuore sempre. Anche nei periodi più bui. Anche quando il calcio all’ombra del Vesuvio per un po’ di tempo era sparito. I manifesti affissi lungo le strade di Terzigno non sono passati inosservati, Alfonso Annunziata se ne è andato in silenzio. A 65 anni, stroncato da un male incurabile che negli ultimi mesi lo aveva sfidato nella partita più difficile della sua vita. Sposato e padre di 4 figli, Annunziata è morto due giorni fa dopo aver combattuto a lungo la sua partita personale. Una morte che la sciato l’intera comunità di Terzigno nello sconforto. I funerali sono stati programmati per questo pomeriggio nella parrocchia dell’Immacolata Concezione in piazza Troiano Caracciolo del sole alle 12,30. Ma per lui non ci sarà il bagno di folla della comunità, giusto tributo per quanto dato alla città e allo sport cittadino negli anni della sua militanza nel Terzigno Calcio. Le disposizioni ministeriali in tema di celebrazione dei funerali all’epoca del Covid-19 non permetteranno assembramenti. Così l’addio alla storica bandiera del Terzigno Calcio – numero due per anni della squadra di calcio cittadina – è diventato social. In tanti attraverso le pagine facebook hanno voluto lanciare un ultimo messaggio per «Fonzone», così lo conoscevano in tanti. «Se ne va uno storico calciatore del Terzigno che ha dato tanto alla città e alla squadra di calcio cittadina. Non ti dimenticheremo mai, oltre a essere un grande calciatori e una grande persona», lo ha ricordato così l’ex presidente del consiglio comunale Giuseppe De Simone.
ULTIM’ORA
18 novembre 2020
Terzigno dice addio a Fonzone: muore Annunziata, storica bandiera del club