Sulla carta oggi le scuole per l’infanzia e le prime classi dell’elementare avrebbero dovuto tornare a svolgere la propria attività. Ma, nella realtà, le scuole sono di fatto chiuse perché sono tantissimi sindaci che, dimostrando una miopia politica senza precedenti, hanno deciso di non chiuderle. Eppure i dati forniti dall’Asl sono confortanti: lo screening infanzia e prima elementare che si è concluso ieri ha portato all’esecuzione di 3942 tamponi, con la presenza di soli 14 positivi. Ma nemmeno questo dato ha convinto i sindaci che, seguendo logiche di difesa corporativa del ruolo hanno deciso di chiudere le scuole. Anche quei primi cittadini, ad esempio, che fanno parte di movimenti che sulla scuola hanno fatto una battaglia di civiltà. L’Asl Napoli 3 Sud con il supporto del servizio igiene degli alimenti e della nutrizione (Sian) è stata l’unica nella regione Campania ad aver sviluppato un sistema a supporto dei drive-in presenti nei distretti sanitari.Un’efficace collaborazione con le istituzioni scolastiche con l’attivazione di un programma formativo per il personale referente di 800 plessi scolastici, scelto dalle stesse scuole, attraverso una piattaforma contenente risposte semplici ed efficaci ai principali dubbi e domande in relazione all’epidemia.Tra le azioni previste dal progetto la diffusione di opuscoli informativi e l’uso dei canali social con l’obiettivo non solo di un affiancamento continuo ai gruppi dei referenti scolastici, grazie anche all’attivazione di 30 gruppi whatsApp chiusi ognuno composto da 35 persone, ma anche di un maggiore coinvolgimento possibile del pubblico dei genitori.
CRONACA
25 novembre 2020
Scuole, screening dell’Asl: solo 14 positivi su 4mila tamponi. Ma i sindaci chiudono tutto