Il 17 novembre la società statunitense Amazon ha svelato un piano per entrare a gamba tesa nella vendita di farmaci con obbligo di prescrizione.
La società di Bezos ha infatti acquisito nel 2018 (per 753 milioni) la società PillPack, che già si occupava della vendita online di farmaci. Gli analisti si aspettavano da tempo che Amazon si lanciasse più a fondo nel settore sanitario. Amazon punta grazie alla sua infrastruttura digitale e alle capacità logistiche, ad influenzare un settore che vale negli Stati Uniti circa quattromila miliardi di dollari. Questa azione ha infastidito molto i rivenditori di farmaci, ma ora per la prima volta gli utenti possono ordinare medicinali con obbligo di prescrizione direttamente su Amazon. Forte della nuova farmacia integrata, l’offerta del colosso logistico di Seattle non ha quasi più lacune rispetto ai grandi magazzini come la Walmart e alle catene che già vendevano farmaci online.
Ora infatti parte una sfida con la Cvs Health e la Walgreens Boots Alliance, le due maggiori catene di farmacie statunitensi. Il giorno dell’annuncio da parte di Amazon del nuovo store online le azioni della Cvs sono scese dell’8,5% e quelle della Walgreens del10,3%. Invece i titoli della GoodRx Holdings, un sito che vende farmaci con obbligo di prescrizione (quindi come farà Amazon) sono scesi del 15%.
I clienti su Amazon possono pagare attraverso la loro assicurazione sanitaria (le spese mediche negli Stati Uniti sono a carico dei privati), mentre chi non ha l’assicurazione ma è abbonato ad Amazon Prime riceve degli sconti sul sito dell’azienda e in una rete di cinquantamila farmacie. Gli sconti che propone Amazon sono una chiara mossa rivolta alle persone che pagano i farmaci in contanti. Negli Stati Uniti infatti c’è una forte richiesta di trasparenza e di promozioni, questa tecnica è usata per fidelizzare il cliente. Amazon mostrerà sia il prezzo di un farmaco con l’assicurazione sanitaria sia quello senza assicurazione. La trasparenza, in un sistema che viene considerato opaco dagli utenti, potrebbe permettere ad Amazon di avere un successo anche in questo settore.
Questa grande novità dell’azienda di Bezos arriva in un’epoca in cui le persone preferiscono evitare i negozi ordinando i prodotti on line (una tendenza che è stata accelerata dalla pandemia). Per Amazon, però, potrebbe essere difficile portare via i clienti alle catene di farmacie tradizionali in tempi rapidi. Infatti i pazienti per passare a comprare medicinali sulla piattaforma dovrebbero chiedere ai medici di cambiare la destinazione delle prescrizioni ricorrenti, il che è complicato, soprattutto quando pagano le assicurazioni. Inoltre, le maggiori catene di farmacie sono praticamente dappertutto: questo significa che la maggior parte dei clienti ne ha una vicino a casa. I pazienti, inoltre, preferiscono parlare con il farmacista al bancone, un’esperienza che Amazon ha promesso di ricreare digitalmente. Per il momento il servizio è riservato solo agli Stati Uniti, ma ciò non preclude una espansione anche nel vecchio continente. Magari questo progetto fallirà o magari a lungo andare potrebbe portare alla scomparsa di farmacie, vista l’efficienza dei suoi trasporti. Ma questo ce lo dirà solo il tempo.
Davide Capricano