Squilla il telefono e arriva un messaggio che, in teoria, avrebbe dovuto dare in tempo celere il risultato del tampone molecolare. Il mittente è la Regione Campania e il destinatario è una professionista stabiese, che si è sottoposta al test dopo aver appreso di essere stata a contatto con un positivo al Covid 19. Questo avveniva il 27 ottobre scorso, mentre il risultato, per fortuna negativo, è partito dalla banca dati dell’Asl soltanto due giorni fa: «Al link https:// et_web.cdp_sanita.soresa. it/#/apps/mee di Sinfonia c’è l’esito tampone del 30 ottobre 2020».
Un ritardo di un mese e un giorno che rappresenta la grande crepa nel sistema sanitario, sia anche per il tracciamento dei contagi.
«Per lavoro avevo incontrato una persona che, dopo tre giorni dal nostro incontro, mi aveva comunicato di essere positiva al Covid – racconta la professionista stabiese – Nonostante avessimo utilizzato i dispositivi e mantenuto le distanze, ho deciso di sottopormi al tampone molecolare recandomi all’Asl di appartenenza. Questo accadeva il 27 ottobre. Dopo diversi tentativi di scoprire che fine avesse fatto il tampone, probabilmente andato perso, ho deciso di recarmi in un centro privato e dopo 24 ore mi è stata comunicata la negatività. Negatività che, invece, l’Asl mi ha confermato con oltre un mese di ritardo».