Torre del Greco. La crisi economica provocata dalla pandemia legata al Covid-19 non tocca le tasche dei consiglieri comunali. Mentre migliaia di poveri sono in fila per incassare i voucher da 100 euro per la spesa di Natale, la casta di palazzo Baronale trova sotto l’albero la bellezza di 15.414 euro per il «lavoro» portato avanti in municipio. Un vero e proprio schiaffo alle fasce deboli – in particolare, alla luce dei disastrosi risultati prodotti dalla carovana del buongoverno guidata dal sindaco Giovanni Palomba – destinato a scatenare nuove polemiche e veleni all’ombra del Vesuvio.
Il regalo ai politici
Il cadeau delle feste è arrivato attraverso il provvedimento, relativo ai gettoni per le presenze accumulate dai politici durante il mese di ottobre, firmato dal segretario generale Pasquale Incarnato. Complici le modifiche al regolamento comunale approvate a gennaio 2019 – mai cancellate, a dispetto delle promesse del «regista» dell’operazione dissangua-casse del municipio, l’attuale capo dell’assise Gaetano Frulio – la casta di palazzo Baronale ha portato a casa 15.414 euro, record dell’anno della pandemia. E gli stacanovisti delle commissioni consiliari – a partire dal politico-ultrà Pasquale Brancaccio per finire alla pasionaria dei rifiuti Carmela Pomposo, passando per i vari Salvatore Gargiulo e Simone Gramegna – peseranno, pure a Natale, circa 1.000 euro ciascuno sul bilancio mensile dell’ente di largo Plebiscito. Insomma, il Covid-19 non è servito a cambiare le (cattive) abitudini degli esponenti di maggioranza e opposizione. Con buona pace delle sfilate a capo chino del primo cittadino alle celebrazioni – inizialmente previste a pagamento, salvo repentino dietrofront dopo la denuncia di Metropolis Quotidiano – in memoria delle vittime del virus.
La fila della povertà
L’altra faccia della medaglia arriva da palazzo La Salle, ironia della sorte sede distaccata del Comune. Dove, già a partire dalla scorsa settimana, si registrano lunghe file di indigenti in attesa di ritirare i bonus-spesa previsti dall’amministrazione comunale in vista delle festività natalizie. Sono state circa 4.000 le domande arrivate al protocollo dell’ente di largo Plebiscito per ottenere il mini-sussidio: un vero e proprio esercito di poveri – già superiore, in termini numerici, alla prima ondata della pandemia – figlio dell’emergenza sanitaria sul territorio. Una crisi a 360 gradi, con isolate eccezioni. Come la casta del Comune.
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