CASTELLAMMARE DI STABIA – Decimo giorno in presidio all’addiaccio, davanti ai cancelli della fabbrica Meridbulloni di Castellammare di Stabia, nel timore che, dopo la chiusura improvvisa, la famiglia Fontana – proprietaria del gruppo – ordini di smantellare la fabbrica. Questa mattina, una delegazione dello stabilimento Whirlpool di Napoli ha portato la propria solidarietà alle tute blu della Meb. Due aziende colpite dalla delocalizzazione che ha suscitato disperazione in centinaia di famiglie del Napoletano. Questa mattina, i vertici dell’azienda hanno partecipato all’incontro indetto dall’Unione degli Industriali di Napoli, insieme con le delegazioni sindacali della Meridbulloni.
“Ma la proprietà è rimasta sulle posizioni iniziali, anzi, non risponde ad alcuna domanda – spiega Vittorio De Gregorio, Rsu di Uil-Uilm nella fabbrica di bulloni stabiese – La linea resta invariata e guarda alla riapertura della produzione nelle sedi di Milano e Torino, a seguito della fusione per incorporazione con la Ibs, altra fabbrica del Gruppo Fontana. Noi però non abbiamo intenzione di cedere in alcun modo. Insieme con la Whirlpool riteniamo che la chiusura delle nostre fabbriche sono uno schiaffo alla Campania e al Sud. Siamo ancora più determinati a lottare per il nostro posto di lavoro”. I lavoratori presidiano i cancelli della Meridbulloni, alternandosi in gruppi di giorno e di notte all’interno di 3 tende. Si riscaldano con piccoli falò in strada, ma con la pioggia non possono nemmeno avvicinarsi alle mini fornaci accese con la legna. Il 26 dicembre hanno ricevuto la visita di solidarietà di diversi consiglieri regionali e anche dell’assessore al Lavoro, Antonio Marchiello, a nome del presidente della Regione, Vincenzo De Luca.
“Questo per noi è un buon segno – aggiunge De Gregorio – ci ha dato fiducia. Ora attendiamo l’ultimo tavolo di trattativa che si terrà al Mise e speriamo che in quella occasione i politici della Campania facciano sentire forte la propria voce, in difesa dell’azienda e dei nostri posti di lavoro. Noi possiamo solo affermare e ricordare alla proprietà della fabbrica stabiese che se hanno raggiunto il primato di player mondiale nel settore lo devono anche a noi, perché da qui hanno solo preso, raggiungendo un traguardo di successo. Mentre a noi ora consegnano i licenziamenti”.
Accurso: scippo del lavoro da Sud a Nord
“Il licenziamento mascherato degli 80 lavoratori della Meridbulloni è proprio una brutta storia. Far passare il Natale ai lavoratori davanti ai cancelli in piena pandemia è un segno di disprezzo dei valori fondamentali della nostra società”. E’ quanto dichiara il segretario generale della Uilm Campania, Antonio Accurso che oggi pomeriggio si è recato in visita dagli operai in presidio dello stabilimento Meridbulloni di Castellammare di Stabia. “Pensavamo – prosegue Accurso – che imprenditori senza scrupolo facessero parte del secolo passato, ma l’impotenza del governo ad affrontare e fare rispettare leggi ed accordi in vertenze note come quella della Whirlpool e dell’ex Ilva, hanno dato il segnale che le istituzioni non riescono a frenare gli interessi del capitale e si limitano a registrare gli eventi”.
“È necessario – continua il numero uno della Uilm campana – un intervento autorevole per fermare da subito queste crisi ed evitare un effetto di reazione a catena nel 2021, attraverso strumenti che rilancino l’economia e l’industria prima della scadenza del blocco dei licenziamenti”. “Oggi – conclude Accurso – nell’incontro di procedura ex art.47 l’azienda, senza spiegazioni credibili, ha confermato che gli 81 operai devono trasferirsi al Nord entro il 1° febbraio. Si tratta di uno scippo di lavoro dal Sud al Nord. Gli operai della Whirlpool sono venuti in delegazione ai cancelli per dare solidarietà e per sottolineare che c’è un filo conduttore che vede il meridione colpito dagli effetti della pandemia. La regione e il governo facciano la loro parte per fermare questo stillicidio e per rilanciare veramente i nostri territori”.
Valente: intervenga il Mise.
Un tavolo interistituzionale per affrontare la vicenda della Meridbulloni di Castellamare di Stabia, la cui proprietà ha annunciato la fusione con l’Industria Bulloneria Speciale Srl di Buttigliera Alta (To) con il conseguente trasferimento degli 81 lavoratori nella sede torinese. E’ quanto chiede la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della commissione Femminicidio e capogruppo dem in commissione Affari costituzionali, eletta a Napoli, con un’interrogazione rivolta al Ministro per lo Sviluppo Economico Patuanelli, sottoscritta anche dai colleghi dem Fedeli, Pittella, Stefàno e Giacobbe. “La decisione relativa alla fusione e alla delocalizzazione di un’azienda in attivo di considerevoli dimensioni – spiega Valente nell’interrogazione – è stata comunicata in maniera repentina e intransigente, senza alcun preavviso e margine di dialogo con le parti interessate, suscitando sgomento e preoccupazione sia da parte dei lavoratori sia delle parti sociali e di tutta la comunità stabiese. Per questo chiediamo al ministro dello Sviluppo Economico di aprire un tavolo istituzionale con le parti interessate, per evitare che la chiusura di uno stabilimento storico sul territorio stabiese produca gravi conseguenze sull’occupazione e di conseguenza sul tessuto sociale stabiese, già messo a dura prova dall’emergenza sociale ed economica in corso”.