Da una parte la fotografia dell’Istat che mette nero su bianco una volta ancora la situazione drammatica in cui si trova il turismo italiano: da gennaio a settembre numeri da profondo rosso nelle presenze di turisti stranieri (-68,6%), nelle grandi città d’arte (-73,2%) e negli hotel (-54%). Dall’altra gli aiuti messi in campo dal governo – oltre sessanta provvedimenti del Mibact dal valore di 11 miliardi di euro per turismo e cultura – ma che agli operatori del settore, “in lockdown da marzo” e “allo stremo”, non bastano. “Agli aiuti del Mibact – spiega il ministro Dario Franceschini pubblicando sul sito del dicastero un dettagliato consuntivo degli interventi predisposti nel 2020 – si sommano le misure di carattere generale: dalla cassa integrazione ordinaria e speciale ai fondi integrativi salariali, dai contributi a fondo perduto corrisposti dall’Agenzia delle Entrate in base ai codici Ateco settoriali, ai Tax credit speciali per le spese Covid, fino alle misure del Dl liquidità a supporto e garanzia delle imprese. Un’attività che ha impegnato notevoli risorse umane e finanziarie e che proseguirà fino a quando questi due settori strategici non avranno superato la crisi”. Gli aiuti più corposi sono per sostenere i lavoratori stagionali, intermittenti e a tempo determinato del settore turistico e termale con 1,2 miliardi di euro e i 2,4 miliardi per il Bonus vacanze a favore di famiglie e gestori con i residui 2020 causa pandemia redistribuiti nel comparto turistico. Ma ci sono anche i 630 milioni per l’esenzione Imu 2020 e la prima rata 2021 e i 450 milioni per contributi a fondo perduto per strutture ricettive e stabilimenti termali.
Nel consuntivo, tra gli altri ristori, spiccano anche i 625 milioni per ripianare le perdite subite da agenzie di viaggio e tour operator e 500 milioni per gli esercizi commerciali aperti al pubblico nei centri storici delle città d’arte ad alta vocazione turistica per le gravi perdite sostenute. Ma gli operatori non ci stanno. “Undici miliardi sono una cifra altisonante, ma purtroppo la realtà con cui ci misuriamo è fatta di ristori di importo irrisorio, di poche migliaia di euro per impresa. Ci sono imprese che sono chiuse da 10 mesi e hanno ricevuto un contributo a fondo perduto pari a una piccola parte del fatturato di aprile” dice all’ANSA il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca. Gli fa eco Marina Lalli di Federturismo: “Gli 11 miliardi di cui parla il ministro Franceschini non li abbiamo visti e in ogni caso la situazione è talmente grave che, se anche fossero stati stanziati, non sarebbero comunque sufficienti a risollevare il comparto e a coprire le perdite subite”. Perdite da capogiro quelle calcolate da Alberto Corti, responsabile Confturismo Confcommercio: “Possiamo dire che questa crisi del Covid per il sistema turismo e per i più immediati settori collegati costa 100 miliardi di valore della produzione in meno (nel 2019 valeva 190 miliardi)”.
Preoccupato il presidente di Astoi Confindustria Viaggi Pier Ezhaya: “Il comparto del turismo organizzato – dice – è in lockdown da marzo, essendo rimasto a fatturato zero da allora. Le prospettive non sono rosee, si prevede infatti una ripartenza non prima dell’estate 2021 ed è quindi fondamentale snellire ed accelerare i processi di distribuzione delle risorse stanziate nel loro complesso”. Dello stesso avviso anche Ivana Jelinic, presidente di Fiavet, che testimonia: “In molti hanno perso la loro agenzia di viaggi, gli uffici del tour operator…”. “Gli hotel stanno morendo nel silenzio generale” spiega Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Confindustria Alberghi, stimando che il solo settore alberghiero a fine anno consoliderà una perdita superiore ai 17 miliardi rispetto all’anno precedente. Sulla reale portata del disastro mette l’accento Massimo Caputi, presidente di Federterme Confindustria: “Dalla crisi del settore del turismo, degli alberghi e delle terme si scatenerà un effetto a catena a dir poco devastante”.
“Gli 11 miliardi di euro resi noti dal ministro Franceschini, di cui solo 7,4 miliardi di euro destinati direttamente a favore di imprese e lavoratori del turismo, sono assolutamente insufficienti alla copertura della rilevante contrazione di fatturato del settore stimata da Demoskopika in oltre 23 miliardi” dichiara il presidente dell’Istituto Raffaele Rio. Infine il presidente di Assoturismo Confesercenti Vittorio Messina guarda al futuro che “preoccupa, nonostante il vaccino”: “Sembra impossibile, viste le notizie che arrivano, che il turismo inverta la tendenza entro i primi sei mesi del 2021”.