Non solo i vaccini: contro la pandemia causata da SASR-CoV-2 servono da subito anche altre armi, che permettano di affrontare con maggiori difese il 2021, considerando che gli effetti più evidenti della vaccinazione potranno palesarsi non prima della primavera del prossimo anno. “Esistono farmaci potenti e mirati, come gli anticorpi monoclonali, e due di questi sono già stati approvati da FDA negli Stati Uniti”, dicono all’ANSA il farmacologo Carlo Centemeri, della Giovanni Lorenzini Medical Foundation MI-NY, e il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca. “Gli anticorpi monoclonali – osservano i due esperti – sono oggi una potentissima componente dell’arsenale per trattare i pazienti infetti e sintomatici, subito dopo aver contratto il virus, riducendo in modo importante il rischio di ospedalizzazione o, laddove invece il paziente si trovasse già ricoverato, di stabilizzarne la condizione, intervenendo sulla sindrome indotta da coronavirus”.
Sono almeno quattro i farmaci di questo tipo allo studio, e due sono quelli approvati, come il bamlanivimab, realizzato dall’azienda biotech canadese AbCellera, in collaborazione col gruppo Eli Lilly e approvato in Stati Uniti, Canada, Israele ed Ungheria, e il cocktail prodotto dalla società americana Regeneron: entrambi hanno ottenuto la concessione per l’uso in emergenza dall’ente americano per il controllo sui farmaci, la Food and Drug Administration (FDA). Questi due prodotti, dicono gli esperti, potrebbero essere approvati da subito in Italia, a seguito del parere del Comitato Tecnico-Scientifico della nostra Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), secondo la legge 648 del 1996 o il D.M. del 7 settembre 2017, cioè il ricorso al cosiddetto “uso compassionevole”. Sono invece allo studio la combinazione AZD7442 dell’azienda AstraZeneca, il VIR-7831 delle aziende Vir Biotechnology e GlaxoSmithKline, l’anticorpo monoclonale anakinra dell’azienda svedese Sobi e quello frutto di una collaborazione tra Fondazione Toscana Life Sciences e Istituto Spallanzani, il cui inizio della sperimentazione è previsto nel corso del 2021.