Quattordici fotografie per immortalare il passaggio di una tangente. Quattordici scatti per raccontare il sistema “marcio” di affidamento degli appalti ai tempi del Covid. Un’epoca di emergenza, dove basta una firma su un pezzo di carta per muovere centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici, soldi dei cittadini. Quattordici foto che secondo la Procura inchiodano Nunzio Ariano, il responsabile dell’ufficio tecnico di Torre Annunziata arrestato lunedì sera dalla guardia di finanza.
Nella tasca posteriore sinistra dei pantaloni e in quella del cappotto aveva 10.000 euro in contati. Soldi che intorno alle 13 e 20 gli sarebbero stati consegnati da un imprenditore napoletano indagato a piede libero. Uno scambio di denaro immortalato dai finanzieri coordinati dal colonnello Agostino Tortora. Soldi che secondo il pubblico ministero Giuliana Moccia, il magistrato che ha coordinato le indagini assieme al Procuratore Nunzio Fragliasso, rappresenterebbero una tangente per l’affidamento di un appalto da 200.000 euro per il restyling di alcune scuole cittadine in vista del rientro in classe degli studenti a gennaio. Contratto sottoscritto poche ore prima di quell’incontro attraverso una procedura di somma urgenza: diventata ormai la prassi in tempi di pandemia. I finanzieri erano sulle tracce di Ariano già da tempo.
Lo hanno seguito a Rovigliano, nei pressi delle scogliere. Lì dove sarebbe avvenuto l’incontro con l’imprenditore. Poi il dirigente è salito in auto, sulla sua Merceders Classe A, parcheggiata all’interno del Comune di via Schiti. Ha percorso il passaggio a livello per dirigersi verso la villa comunale. I finanzieri lo hanno seguito e fermato in via Marconi, nei pressi del lungomare. Qui è avvenuta la perquisizione che ha portato alla scoperta del denaro. Due mazzette di contanti: in tutto 200 banconote da 50 euro.
Successivamente la perquisizione è stata estesa all’interno dell’abitazione del professionista, nel suo studio (Ariano è un ingegnere) e negli uffici comunali. Perquisizioni che hanno dato esito negativo anche se lo stesso dirigente ha consegnato alle forze dell’ordine due pen drive che ora sono al vaglio degli investigatori. I finanzieri analizzeranno, nel corso delle prossime ore, il contenuto di quei dispositivi per capire se contengono materiale rilevante ai fini delle indagini. Nove ore dopo la perquisizione e la scoperta dei soldi a carico di Ariano la Procura ha emesso un decreto di fermo d’indiziato per il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità.
Ariano è stato trasferito in carcere, a Poggioreale, nella serata di lunedì. Questa mattina si celebrerà l’udienza di convalida del fermo. Udienza alla quale Ariano, assistito dall’avvocato Francesco De Gregorio del foro di Torre Annunziata, parteciperà in videoconferenza. In quella circostanza l’ingegnere potrà – se lo riterrà opportuno – rispondere alle domande di giudice e pm e chiarire la sua posizione in merito alle pesantissime accuse mosse a suo carico. Accuse contenute anche in quelle foto scattate dai finanzieri che secondo i pm inchiodano il numero uno dell’ufficio tecnico del Comune di Torre Annunziata.