La lotta all’inquinamento del fiume Sarno non è un compito solo di un ente. Ma, attorno al tavolo, serve la collaborazione di più soggetti istituzionali. Con la sentenza del 24 dicembre 2020, il TAR di Salerno ha dichiarato, infatti, illegittime le ordinanze emesse dall’amministrazione comunale, che obbligavano GORI a “risolvere” la criticità degli scarichi delle acque reflue nei torrenti Cavaiola, Solofrana e Alveo Comune Nocerino. Secondo i giudici del Tribunale Amministrativo, dunque, alcuna responsabilità può, quindi, essere addotta a GORI «nella risoluzione della problematica», in considerazione del fatto che «sulla base del quadro normativo e regolamentare vigente, non può essere addebitato al Gestore del Servizio Idrico Integrato il compito di provvedere, a risorse finanziarie invariate, ad effettuare, in modo generico e indeterminato e nel ristretto termine assegnato dal Comune (90 giorni), interventi risolutivi che, sulla base delle acquisizioni già in passato vagliate nelle conferenze di servizio intervenute, dovrebbero presupporre proprio le opere per le quali è stato sottoscritto il summenzionato protocollo d’intesa». Il TAR, inoltre, ha condannato il Comune di Nocera Inferiore « al pagamento, in favore della ricorrente GORI, delle spese di giudizio, che liquida in complessivi euro 2.000,00, oltre accessori di legge e rimborso del contributo unificato». La sentenza ha, dunque, chiaramente fissato il principio che le problematiche ambientali degli scarichi nei Comuni ricadenti nell’area del bacino idrografico del Sarno, devono essere risolti con interventi strutturati e finanziati dalla Regione Campania e dall’Ente Idrico Campano e non possono essere risolti autonomamente dalla GORI. Occorre, invece, che gli Enti pubblici a vario titolo coinvolti, inclusi i Comuni, procedano collaborando sinergicamente. Intanto, lunedì scorso GORI ha consegnato all’impresa i lavori per la realizzazione del primo lotto della rete fognaria in città.
ULTIM’ORA
30 dicembre 2020
Scarichi fognari nel Sarno, il Tar dà ragione alla Gori