In risalita e con parametri che segnalano un peggioramento generale – a partire dall’indice di trasmissibilità Rt a 1,03 – l’epidemia da Covid-19 in Italia non mostra per il momento segni di frenata, mentre gli esperti temono un ulteriore ‘effetto Natale’ sull’andamento dei contagi. Ma se per poter valutare con precisione l’impatto delle festività natalizie sulla curva epidemica bisognerà attendere almeno un’altra settimana, avvertono, lo scenario già attualmente non lascia ben sperare. Nonostante le fisiologiche oscillazioni giornaliere, infatti, i numeri continuano a mantenersi elevati: sono 19.978 i nuovi casi di coronavirus registrati nelle ultime 24 ore (contro i 17.533 di ieri), i guariti o dimessi sono 17.040 mentre i decessi sono stati 483 (contro i 620 del giorno precedente). Il tasso di positività rispetto ai nuovi casi, inoltre, è sceso leggermente collocandosi all’11,6%, -0,9% rispetto a ieri. Continua a preoccupare pure il carico sulle strutture ospedaliere, con i pazienti ricoverati in terapia intensiva aumentati di 6 unità con 183 nuovi ingressi giornalieri, mentre i ricoverati con sintomi sono scesi di 53. “Anche se i dati odierni mostrano che il tasso di positività è lievemente sceso e si è ridotto il numero dei decessi, l’epidemia da Covid-19 in Italia è ancora fuori controllo, con un’importante circolazione del virus in tutte le Regioni.
Servono dunque misure più rigorose”, afferma Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e tropicali e ordinario di Malattie Infettive all’Università di Roma Tor Vergata. Particolarmente seria, sottolinea, “è la situazione negli ospedali, sui quali la pressione resta alta e dove si registra un ulteriore incremento dei ricoveri in terapia intensiva”. Ma a preoccupare sono anche i possibili effetti sulla campagna vaccinale anti-Covid: “Questi dati – spiega – sono allarmanti anche in relazione alla campagna di vaccinazione avviata, che sarà più complessa a fronte di una circolazione del virus così massiccia. A breve, infatti, la campagna dovrà interessare la popolazione più ampia e spostarsi sul territorio, con una inevitabile maggiore circolazione di persone e assembramenti”. Tale situazione, avverte, “ritengo sia il frutto dei comportamenti meno attenti avuti durante le festività natalizie, ed anche i dati attesi per la prossima settimana saranno legati a quanto accaduto nelle festività”. A fronte di ciò, “appare quanto mai opportuno adottare delle misure di contenimento più rigorose nelle prossime settimane per evitare un ulteriore espandersi dell’epidemia”.
Anche la riapertura delle scuole, rileva, “dovrebbe essere riconsiderata alla luce della attuale e persistente onda epidemica”. Si aspetta un effetto negativo dalle Festività natalizie, “perchè comunque i contatti in quel periodo sono aumentati e ciò avrà una ripercussione sull’andamento epidemico”, anche Massimo Ciccozzi, ordinario di statistica medica ed epidemiologia molecolare all’Università Campus Bio-Medico di Roma. Con un elemento che va evidenziato: “In ogni caso – rimarca – queste misure restrittive di tipo ‘stop and go’, che prevedono restrizioni variabili e che alternano periodi di maggiore apertura e periodi magari più rigidi ai fini del contenimento dei contatti, non stanno dando molti effetti positivi. Infatti, evidentemente, non hanno di fatto favorito una frenata stabile del virus e, di conseguenza, non hanno consentito di arrivare ad una stabilizzazione del numero di infezioni da Covid-19”. Da qui la necessità di misure “più stringenti”.
Sulla stessa linea il matematico del Cnr Giovanni Sebastiani, secondo il quale la circolazione del nuovo coronavirus in Italia, “quantificata tramite la curva della percentuale dei casi positivi sui casi testati, è in aumento”. Tuttavia, secondo i calcoli dell’esperto, si intravede un primo spiraglio: “Ci sono segni iniziali di frenata dell’aumento della circolazione del virus, sia pure sempre in crescita, grazie alle ultime misure restrittive. Va però tenuta – avverte – un’attenzione massima nelle prossime settimane”.