Torre del Greco. Cambia la maggioranza del sindaco Giovanni Palomba, ma non cambiano le cattive abitudini della casta di palazzo Baronale. Anzi, se possibile, peggiorano. Ovviamente – complici le arzigogolate modifiche al regolamento comunale volute dall’attuale capo dell’assise Gaetano Frulio – a danno delle casse pubbliche: la corsa all’oro dei gettoni di presenza, infatti, si «allarga» perfino ai week-end e rischia di scatenare un nuovo terremoto politico all’ombra del Vesuvio.
Riunione di sabato
L’ultimo schiaffo ai contribuenti di Torre del Greco è arrivato al termine di una settimana decisamente «complicata» per la carovana del buongoverno guidata da Giovanni Palomba. Una traballante coalizione, pronta a dare il «benvenuto» agli alleati provenienti dai banchi dell’opposizione – i leghisti Luigi Mele e Mario Buono, Alessandra Tabernacolo e l’ex senatore Nello Formisano – con una seduta straordinaria della IV commissione consiliare presieduta dalla baby veterana Annalaura Guarino. A cui è stata concessa dal presidente del consiglio comunale l’autorizzazione a convocare una riunione «pre-festiva» per discutere dell’annosa questione relativa alla concessione dello stadio Amerigo Liguori: un tema evidentemente caro all’avvocato della maggioranza Gaetano Frulio, arrivato a rischiare un inutile sperpero di soldi in gettoni di presenza per «sistemare» l’ordine del giorno – bocciato senza esitazioni dal dirigente del settore sport, Luisa Sorrentino – con cui veniva aperta un’autostrada all’aggiudicazione della gestione alla Turris del patron Antonio Colantonio. Se oggi la seduta della quarta commissione dovesse raggiungere il numero legale, le casse del Municipio saranno alleggerite di un’ulteriore manciata di gettoni. Verosimilmente, senza particolari risultati «per il bene della città» invocato – spesso, a sproposito – durante le infuocate settimane di trattative per il rimpasto poi sfociato in ribaltone.
Amnesie a caro prezzo
La seduta straordinaria in programma in municipio rilancia la questione degli sprechi politici all’ombra del Vesuvio. Dall’entrata in vigore del «nuovo corso» con cui è stata prevista la possibilità di cumulare i gettoni di presenza spettanti ai consiglieri comunali, il Comune paga fino a 15.000 euro al mese per ripagare il «lavoro» svolto dagli esponenti di maggioranza e opposizione. Numeri da incubo per il bilancio dell’ente di palazzo Baronale, davanti a cui lo stesso Gaetano Frulio aveva proposto di correre ai ripari. Sollecitando in varie occasioni una nuova revisione del regolamento comunale per «tagliare» i costi superflui. Arrivando, a cavallo tra Natale e Capodanno, a dichiarare di essere disponibile a rivedere pure il suo «stipendio» da capo dell’assise – fisso, a prescindere dalle presenze – in cambio del ritorno al passato. Un impegno «dimenticato» in meno di un mese.
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