Cominciano ad arrivare i dati complessivi relativi alla letalità da Covid-19 in Italia e i numeri che consentono di estrapolare le differenze in termini di quantità tra la prima e la seconda ondata della pandemia. Due diversi rapporti dell’Istituto superiore di sanità (Iss) contengono sia le percentuali di vittime in base al numero di contagiati, sia il numero di decessi aggiornato da ottobre al 27 gennaio 2021: quasi 50.000 (49.274) sugli 88.845 da gennaio 2020 fino ad oggi. Nel mese di ottobre – si legge nel documento dell’Iss – la letalità è stata del 2,4% sui casi di contagio confermati con test molecolare e notificati al sistema di sorveglianza. Durante la prima fase (febbraio-maggio 2020) era del 6,6%, mentre tra giugno e settembre si era attestata all’1,5%. L’Iss tuttavia nel rapporto spiega che nella “prima fase l’accessibilità rallentata ai test diagnostici e la diversa distribuzione geografica dei casi potrebbero aver fornito un dato distorto”. I ricercatori scrivono poi che il Cfr standardizzato (il cosiddetto ‘Case Fatality Rate) presenta una variabilità a livello regionale, con i valori più alti osservati in Lombardia (5,7%) ed Emilia-Romagna (5,0%), mentre i livelli più bassi sono stati registrati in Umbria (2,3%) e Molise (2,4%).
Per quanto riguarda invece i dati forniti dal Ministero della Salute, nelle ultime 24 ore i test positivi al Coronavirus registrati sono stati 7.925, 329 le vittime. Ieri erano stati 11.252, i deceduti 237. Dall’inizio dell’epidemia, i contagiati individuati sono in totale 2.560.957, i morti 88.845. Gli attualmente positivi sono 447.589 (-6.379), i dimessi e guariti 2.024.523 (+13.975), in isolamento domiciliare ci sono 425.077 persone (-6.580). Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 142.419 test (tamponi molecolari e antigenici), con un tasso di positività del 5,6% (ieri 5,27%). L’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è di 81 anni. Sono invece complessivamente 941 (pari all’1% dei decessi registrati dal marzo 2020) i pazienti morti con età inferiore ai 50 anni. La maggior parte delle vittime in Lombardia: 26.674. In particolare, 234 pazienti deceduti e positivi al virus, avevano meno di 40 anni e, di questi, 35 non avevano diagnosi di patologie di rilievo.
L’età mediana delle vittime positive al Covid è più alta di oltre 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione. Infine, le donne decedute dopo aver contratto infezione sono 37.295 (43,7%) e avevano un’età più alta rispetto agli uomini, 86 anni a fronte di 80. Intanto, è ancora in calo, a livello nazionale, il numero di posti letto in terapia intensiva occupati da malati Covid, ma sei regioni continuano a superare la soglia critica del 30%: Friuli Venezia Giulia (34%), Marche (31%), Bolzano (32%), Trento (39%), Puglia (36%), Umbria (42%). Scende di due punti percentuali rispetto al 24 gennaio anche l’occupazione dei posti in area non critica, arrivati a quota 32%, a fronte di una soglia d’allerta fissata al 40%.