Il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca ritiene che la didattica in presenza vada sospesa in tutte le scuole, dalle elementari alle superiori, visto l’incremento dei contagi. Dopo la riunione dell’Unità di Crisi della Campania alla sua presenza sulla verifica della situazione covid nelle scuole. La riunione si è svolta dopo un altro tavolo con i direttori generali delle Asl che gli hanno prospettato i dati dei contagi nelle scuole.
Il governatore della Campania Vincenzo De Luca, evidentemente preoccupato dai dati della crescita del contagio scolastico, ha chiaramente indicato di voler chiudere di nuovo tutta la didattica in presenza. La sua intenzione, sarebbe di inviare una raccomandazione ai sindaci e ai Prefetti della Campania per attuare la chiusura in presenza e demandare ogni ordine di scuola alla dad. Se non ci fosse esecuzione positiva, la Regione agirebbe da sola con un’ordinanza. De Luca ha illustrato la sua idea nel corso della riunione dell’Unità di Crisi nella sede della Regione che è durata molto poco. La riapertura delle scuole in presenza in Campania è stata accelerata nelle scorse settimane dopo una sentenza del Tar che appunto imponeva d’urgenza la didattica in presenza accogliendo i ricorsi presentati da comitati di genitori No-Dad.
L’Unità di Crisi della Campania: sulle scuole valutazione con prefetti e sindaci
L’Unità di Crisi della Regione Campania, riunita per esaminare l’evoluzione dei contagi in relazione al mondo della scuola, “valutato il costante e crescente aumento dei casi registrati in tutte le fasce d’età, invierà a tutti i Prefetti e ai Sindaci il grave quadro epidemiologico regionale registrato, in termini generali, nonché in ambito scolastico, affinché si valuti per ogni singola realtà locale il necessario passaggio alla didattica a distanza fino alla fine del mese di febbraio”. Così in una nota appena diffusa. “Contestualmente, con l’arrivo programmato del vaccino AstraZeneca, partirà a breve la campagna di vaccinazione riservata al personale scolastico, come da protocollo attuale, per docenti e non docenti di età inferiore ai 55 anni, e progressivamente fino alla copertura totale, anche oltre i 55 anni”.