È passato più di un anno da quando Huawei ha dovuto fare i conti con l’inevitabile decisione di Google di revocare le licenze al colosso cinese, in ottemperanza a quanto stabilito dall’amministrazione Trump.
Per dare una valida alternativa ai Google Mobile Services (GMS) nei suoi dispositivi con sistema operativo Android, il secondo produttore al mondo di smartphone sta continuando a sviluppare gli Huawei Mobile Services (HMS) e, parallelamente, vista l’assenza di Play Store, mette a disposizione diverse alternative per reperire e installare le applicazioni più popolari e diffuse.
È impossibile non fare riferimento alla questione quando si recensisce uno smartphone Huawei, anche se si tratta del nuovo Mate 40 Pro, senza dubbio, uno dei migliori telefoni in circolazione in termini di hardware.
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All’interno della sua elegante confezione di colore nero con scritte in argento, oltre allo smartphone, sono presenti un alimentatore da 66 W, un cavo USB (da USB-A a USB-C), degli auricolari in-ear di buona fattura, una cover in silicone trasparente e la spilletta per aprire il vassoio SIM.
Dal punto di vista del design, dei materiali utilizzati e della qualità costruttiva, il Mate 40 Pro appare ed è un prodotto premium, come è lecito attendersi visto il suo prezzo.
Tra tanti smartphone con struttura a sandwich, vetro sulle due facce, anteriore e posteriore, alluminio per il telaio al centro, riesce a distinguersi con una serie di dettagli stilistici e scelte progettuali che gli conferiscono un’identità non confondibile.
Il Mate 40 Pro ha dimensioni (162,9 x 75,5 x 9,1 mm) e peso (212 grammi) ragguardevoli ma, a condizione di non avere mani troppo piccole, è comodo da tenere in mano e vanta un’eccellente ergonomia. Il dispositivo, certificato IP68, resiste a acqua (immerso fino a 1.5 m per 30 minuti) e polvere.
Sulla faccia posteriore, disponibile nelle colorazioni Silver o Black, in alto al centro, sporgente di 1,75 mm, l’isola fotocamera più bella in circolazione con l’originale design ad anello (Space Ring), nel quale trovano posto obiettivi, sensori e flash led. Elegante il rivestimento satinato opaco con riflessi cangianti anche se la superficie tende a riempirsi velocemente di impronte.
Lo spettacolo continua, frontalmente, con lo schermo edge-to-edge, con effetto a cascata (88° Horizon) sui due bordi laterali arrotondati, che, oltre ad essere belli da vedere, rendono il telefono comodo da impugnare. Il display offre un’esperienza visiva immersiva, interrotta, in alto a sinistra, solo dal notch a forma di pillola, in cui sono integrati fotocamera selfie, sensori per le Air Gesture e per il riconoscimento 3D del volto.
Quest’ultimo consente uno sblocco sicuro anche al buio in alternativa al sensore ottico di impronte digitali, che, integrato sotto lo schermo, è veloce e preciso. Manca qualsiasi led di notifica ma è disponibile il display sempre attivo (always on display) che, a schermo spento, oltre a visualizzare ora, data e notifiche, può essere personalizzato graficamente con immagini anche animate. Davvero interessate il fatto che si attivi non solo toccando lo schermo ma anche solo guardando lo smartphone.
Il display di eccellente qualità è un OLED con angoli arrotondati da 6,76 pollici con risoluzione FHD+ (2772 x 1344 pixel). Il refresh rate arriva fino a 90 Hz per un’esperienza visiva più fluida (può essere settato anche a 60 Hz per limitare il consumo energetico o in modalità dinamica). Regola il livello di luminosità in automatico con notevole precisione per offrire una lettura confortevole in tutte le condizioni. Grazie alla calibrazione intelligente, mostra i contenuti sempre con colori vividi. Supporta l’HDR10 ed offre funzioni come Eye Comfort, filtro per la luce blu, e un’altra che lascia lo schermo acceso finché lo si guarda, indipendentemente dall’impostazione di spegnimento automatico settate. Infine, sempre a proposito del display c’è da dire che, nonostante sia uno degli schermi più curvi di sempre, durante il nostro test non abbiamo mai avuto problemi con tocchi accidentali e con i controlli gestuali basati su swipe, grazie a un perfetto mix hardware/software.
Sul sottilissimo frame laterale cromato, a destra, il bilanciere del volume (in alternativa, toccando due volte una delle curve dello schermo nella parte superiore, appare uno slider virtuale) e il pulsante di accensione rosso; in basso, il vassoio, che può ospitare due nano SIM telefoniche o una nano SIM e una nano MC (formato proprietario) fino a 256 GB, il microfono principale, la porta USB Type C 3.2 (supporta OTG e Power Delivery), e la grigia di uno dei due altoparlanti stereo di altissima qualità; in alto, il microfono per la soppressione dei rumori, la griglia del secondo altoparlante e la porta ad infrarossi per utilizzare il telefono come un comodo telecomando per TV e altri dispositivi elettronici, come decoder e climatizzatori.
A bordo il processore Kirin 9000, il primo al mondo ad essere realizzato con processo produttivo a 5nm, è in grado di elaborare enormi quantità di dati e di fornire immediate risposte ai calcoli AI. Con un grande core che lavora a 3.13 GHz e un’architettura a tre livelli, la CPU octa-core è stata progettata per migliorare notevolmente le prestazioni mantenendo un’elevata efficienza energetica. La scheda grafica 24-core Mali-G78 garantisce un’elaborazione delle immagini potenziata così da poter godere di un’esperienza di gioco più coinvolgente. Composto da due big core e un tiny core, la NPU (Unità di elaborazione della Rete Neurale) spinge l’elaborazione AI ad un livello superiore e la rende disponibile in un’ampia gamma di applicazioni tra cui le funzioni della fotocamera, i controlli dei gesti e il riconoscimento di oggetti. La memoria interna a disposizione è di “soli” 256 GB, la RAM da 8 GB. Le prestazioni, durante il nostro test, sono state al limite della perfezione. Qualunque attività si faccia, compresi i giochi con utilizzo intensivo della grafica, il telefono non delude mai le aspettative in quanto a fluidità e reattività. Coinvolgente l’audio 3D proveniente dai due altoparlanti e le vibrazioni del motore lineare interno.
Il Mate 40 Pro è un dual SIM dual standby, che garantisce un’ottima qualità nelle chiamate telefoniche e può funzionare con due nanoSIM oppure una nanoSIM e una eSIM, consentendo di scegliere nelle impostazioni la linea predefinita per dati, chiamate e messaggi. Buona la qualità delle chiamate telefoniche, sia sotto il profilo della qualità del segnale che di quello audio, in entrata e in uscita, della conversazione.
Per quanto riguarda la connettività sono supportati 5G, oltre a 2G/3G/4G, Wi-Fi 6+, per una copertura del segnale più ampia, e Bluetooth 5.2. Per la navigazione turn-by-turn, ci sono GPS, A-GPS, GLONASS, BeiDou, GALILEO, QZSS e NavIC. Presente anche l’NFC ma al momento non supporta i pagamenti contactless.
In attesa del suo sistema operativo Harmony OS, Mate 40 Pro utilizza una variante open source di Android 10 con interfaccia utente proprietaria EMUI 11, fluida, veloce e semplice da usare. Bella la modalità scura, è possibile nascondere le app in un cassetto o distribuirle su più schermate della home.
Grazie al sensore di movimento e alla migliorata NPU è possibile sfruttare la modalità di interazione AI touch-free. Muovendo la mano su e giù, oppure a sinistra e a destra si può scorrere le foto o sfogliare le pagine di un e-book. Con un gesto di presa si fa uno screenshot, posizionando la mano vicino allo schermo si risponde alle chiamate e si controlla la riproduzione audio. Per silenziare il telefono che squilla, basta guardarlo e il volume si abbasserà automaticamente.
Come già detto, i servizi e le applicazioni di Google non sono integrati. Per le altre app, esistono almeno tre strade per installarle su questo telefono. In primis, se si passa da uno smartphone Android a Mate 40 Pro, con Phone Clone è possibile trasferire, oltre a contatti, files e foto, anche gran parte delle app installate sul dispositivo d’origine. C’è poi l’Huawei App Gallery dove si trovano un numero sempre crescente delle app presenti in Google Play. Infine, c’è Petal Search, che consente di cercare e scaricare gli APK relativi alle app desiderate, direttamente dal sito degli sviluppatori o da app store terzi come APKPure. Va detto che l’aggiornamento delle app, scegliendo le modalità alternative all’App Gallery, non è sempre automatico.
È possibile scaricare Facebook, Messenger, WhatsApp e Zoom dai rispettivi siti web, Telegram, Snapchat, TikTok, WeChat e Viber sono presenti nella App Gallery. Skype può essere scaricato da APKPure. Instagram e Twitter sono accessibili dal sito web per dispositivi mobili. Il browser integrato è abbastanza buono ma volendo si può installare Chrome, scaricandolo da APKPure.
Altre app che funzionano sono Spotify, Netflix, Prime Video e Amazon Music, tutte scaricabili da APKPure. L’app YouTube non funziona, ma si può ovviamente utilizzare il sito web per dispositivi mobili.
Microsoft Office è disponibile nella App Gallery e funziona perfettamente. Da APKPure si scarica Adobe Acrobat, così come OneDrive e Dropbox
Alcune delle app Huawei, come il client e-mail (accede anche a GMail), il calendario e Huawei Health, non fanno rimpiangere quelle Google. Maps è un’ottima alternativa a Google Maps, mentre l’assistente vocale Celia, finalmente in italiano, è ancora lontano da Google Assistant. Google Drive è il principale no go, l’app non funziona affatto e il sito Web mobile non consente di caricare nulla. C’è però Huawei Cloud che offre 5 GB di spazio gratuito.
Quasi tutte disponibili in App Gallery le app per accedere ai servizi bancari, per effettuare bonifici, pagare bollettini e ricaricare in pochi secondi telefono o carta prepagata.
Come verificato durante la nostra prova, la batteria da 4400 mAh consente, anche facendo un utilizzo intenso del telefono, di arrivare a fine giornata con una singola carica con ampio margine residuo. La ricarica, con il caricabatteria da 66 W in dotazione, richiede circa 45 minuti da zero a cento. Oltre quella cablata sono supportate la ricarica wireless (anche rapida fino a 50 W) e quella inversa.
La configurazione a tre fotocamere sul retro del Mate 40 Pro, nata dalla collaborazione con Leica, è composta da un’ottica ultra vision con sensore da 50 MP, una ultra grandangolare da 20 MP, teleobiettivo (zoom ottico 5x, zoom ibrido 10x, zoom digitale 50x) da 12 MP con OIS. Presente anche un sensore laser focus preciso e veloce. Una dotazione che offre prestazioni tali da collocare Mate 40 Pro in cima alla classifica di DxOMark, il benchmark di riferimento nel settore fotografico.
Le foto scattate sono fantastiche, dai panorami ai soggetti in primo piano hanno grande accuratezza del colore, profondità e contrasto.
La fotocamera ultragrandangolare utilizza un obiettivo con forma irregolare per ridurre efficacemente la tipica distorsione che gli scatti ultra larghi hanno di solito. Funziona bene e le immagini grandangolari sono favolose.
Il teleobiettivo supporta lo zoom ottico 5x e le foto scattate a questo livello di zoom sono così belle che è difficile dire che siano ingrandite. La modalità ritratto è eccezionale: le immagini non hanno effetti “bokeh” esagerati e alcune impostazioni, come luci e ombre, sono ottimizzate per far risaltare il soggetto in modo più naturale. È quando il sole tramonta che Mate 40 Pro dà il meglio di se con immagini sempre luminose. Le foto scattate in condizioni di scarsa illuminazione, di notte, o in luoghi bui, hanno molti dettagli, colori ripresi bene, luci e ombre bilanciate, e pochissimo rumore nelle aree scure.
Sulla parte anteriore ci sono due fotocamere, una Ultra Vision da 13 MP con obiettivo grandangolare, affiancata da un sensore ToF di rilevamento profondità.
Presenti tre livelli di zoom, vicino, ampio e ultrawide. Quest’ultimo è meglio lasciarlo per i selfies di gruppo mentre la scelta tra i primi due dipende dalla quantità di sfondo che si desidera sia visibile. Gli scatti hanno colori piacevoli, tonalità calde della pelle, grande gamma dinamica e livelli di dettaglio eccellenti. Di notte la qualità diminuisce, comprensibilmente, ma le foto sono utilizzabili senza problemi per i social media e simili.
Per quanto riguarda i video, non solo è possibile girare con grandangolo e zoom (fino a 10x), ma anche in 4K fino a 60 fps e in slow-motion fino a 3840 fps. Si ottengono filmati di qualità cinematografica con la modalità XD Fusion HDR Video che rende ogni fotogramma ricco di dettagli e con colori, contrasto e luminosità estremamente fedeli. La qualità video viene migliorata, anche in condizioni di scarsa illuminazione, con sovraesposizione minima o nulla sull’immagine, e volti dei soggetti sempre ben illuminati.
La funzione Steady Shot consente di registrare video stabili, anche mentre si corre. Con la funzione Tracking Shot è possibile mantenere il soggetto sempre al centro dell’inquadratura.
Dual View consente di registrare video sulla fotocamera anteriore e posteriore contemporaneamente. A differenza di altri smartphone, si possono registrare video 4K anche utilizzando la fotocamera frontale.
Il Mate 40 Pro è in vendita a 1249 euro, un prezzo assolutamente adeguato alla qualità top di questo prodotto che però, a nostro avviso, non incentiva molto all’acquisto chi ha dubbi nel lasciare l’ecosistema Google.
Gennaro Annunziata