Torre Annunziata. “Ho avuto tanta paura. Loro mi hanno chiesto scusa, ma non li perdono. Dopo l’aggressione e i calci forti subiti nello stomaco, sono tornata a casa come fossi un cadavere: ero bianca di terrore, sembravo un lenzuolo. Non potrò mai dimenticare quella scena, l’orrore della violenza, l’angoscia provata. Sono stati attimi atroci”. E’ la cruda confessione rilasciata a Metropolis da Carla: la 26enne trans di Torre Annunziata che, ormai da tempo abbandonata dalla sua famiglia, ora pure dal Comune e dalle Politiche sociali, vive completamente sola, occupando una casetta in via Giardino. Carla – prima di sottoporsi al percorso di transizione – in passato era Amedeo Nazionale: finito in carcere nel 2016 e con precedenti per furto, ricettazione, resistenza. Alle spalle, insomma, tante ombre. Il presente di Carla, se possibile, è più cruento. La trans è stata brutalmente pestata a gennaio scorso in zona Leopardi. L’agghiacciante video dell’aggressione subita “solo perchè transgender e affetta, fin dalla nascita, da evidenti problemi psichici” racconta Paola Cristiano, 38 anni, da Torre Annunziata, anche lei transgender e tra le prime a soccorrere Carla dopo le violenze subite, è apparso infine un mese dopo senza scrupoli sul Social facebook. Gli autori dell’aggressione, due giovanissimi, un 22enne di Boscotrecase e un 17enne di Boscoreale, sono stati denunciati da carabinieri e polizia con l’accusa di lesioni. Dopo la denuncia, sempre attraverso i social i due hanno chiesto scusa a Carla. La trans vittima dell’aggressione non riesce però a dimenticare. E, adesso, rilancia. “Io non li perdono. Sono stata pestata dai due ragazzi, ma a occupare l’auto che mi affiancò a gennaio, vicino Leopardi, mentre stavo camminando tranquilla, erano anche tre donne con il telefonino tra le mani”. Una delle donne potrebbe aver girato il video choc postato poi, il mese dopo l’aggressione, sul Social facebook. “L’uso violento e sconsiderato dei social network, fatto anche da alcuni trans, che spesso con foto e video rischiano di rendersi ridicole agli occhi del pubblico, è proprio uno dei principali rischi da evitare. L’aggressione subita da Carla è frutto specialmente della violenza e della stupidità che ‘corrono’ sul web” accusa Paola Cristiano, la 38enne oplontina che insieme alla trans Sara Lopez conduce oggi un seguito programma di intrattenimento trasmesso attraverso i Social facebook e instagram. “Nel nostro programma” prosegue Paola “per tre puntate abbiamo ospitato anche Carla. In una delle puntate, i suoi aggressori le hanno chiesto scusa”. Nel mirino di Paola, che insieme al presidente dell’associazione Pride Vesuvio Rainbow, Danilo Di Leo, e ai principali referenti di Arcigay Napoli Daniela Lourdes Falanga e Antonella Sannino, sta cercando ora aiutare Carla “fornendole sostegno economico, morale e psicologico” oltre all’uso distorto di internet è finito anche l’assordante silenzio delle istituzioni. “Di fronte a realtà drammatiche, vissuti così atroci come quelli di Carla” denuncia Paola Cristiano “mi chiedo dove sia il sindaco Ascione, l’intera amministrazione comunale, le Politiche sociali di Torre Annunziata. Carla è stata abbandonata da genitori e parenti, non lavora, si arrangia come può: vive occupando una casa in via Giardino. Lancio un appello al sindaco e ai politici: svegliatevi. Carla ha bisogno del vostro aiuto”.
CRONACA
17 febbraio 2021
Parla la trans aggredita a Torre del Greco: “Non li perdono, nessuno mi ha chiesto scusa”