Torre del Greco. Decine di telefonate al giorno, quasi cinquanta interventi per aiuti materiali e assistenziali, un continuo flusso di informazioni sulle restrizioni anti-contagio. Sono trascorse due settimane dall’attivazione del numero verde 800.171636 legato al servizio “Assistenza di prossimità emergenza Coronavirus” voluto dall’ambito territoriale 31 del Comune di Torre del Greco e affidato alle cooperative sociali Themis e Alice onlus, ed i professionisti che sono al lavoro sono già diventati un punto di riferimento per quelle famiglie colpite dal virus e costrette all’isolamento domiciliare.
Nei primi 14 giorni di attività del numero verde (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 ma con reperibilità fino alle 20) sono stati infatti distribuiti 16 kit alimentari, 11 kit igiene, sono state fornite due assistenze psicologiche e assicurate due richieste di Oss, fino al disbrigo di numerose pratiche di varia natura (tra informazioni sui tamponi, consegna di farmaci e bombole di ossigeno, richiesta di assistenza per animali domestici per informazioni sul corretto conferimento dei rifiuti).
Ad entrare nel dettaglio del servizio è il direttore del progetto, la dottoressa Anita Di Donna, un importante curriculum in materia di politiche sociali e un impegno costante nei confronti dei soggetti più deboli: “Il progetto di assistenza di prossimità Covid – sottolinea – è nato per dare supporto ai cittadini durante l’emergenza pandemica. Questo periodo ha creato nella popolazione vissuti di ansia, paura, solitudine e disagio. Il nostro sportello nello specifico offre uno spazio di ascolto, accoglienza, confronto e sostegno: aiuta infatti ad affrontare la difficile condizione di isolamento e di emergenza che può esporre a reazioni emotive e a forte disagio psicologico. In qualità di professionista del servizio sociale e di coordinatrice responsabile di questo progetto, sono felice di organizzare tutto il lavoro e l’intera equipe, dando un reale contributo ai cittadini di Torre del Greco in questo momento estremamente difficile. Mi sembra opportuno ringraziare l’amministrazione comunale per avere avuto la sensibilità giusta a realizzare questo progetto di sostegno alle famiglie in isolamento domestico”.
Tante le storie che si celano dietro il disagio vissuto dalle famiglie in quarantena: tra queste, solo per fare un esempio, quella della sorella di una signora affetta da Covid e allettata. L’infermiera alla quale la donna era stata affidata prima di contrarre il virus, ha effettuato il proprio servizio per circa una settimana, ma appena saputo della positività del figlio della signora ha smesso di fornire le proprie prestazioni. Qualche giorno dopo anche la donna è risultata positiva: non aveva sintomi ma necessitava urgentemente di terapia domiciliare per rimuovere e sostituire il catetere, oltre a lavare e disinfettare le piaghe da decubito.
I responsabili del servizio di prossimità hanno chiamato i referenti Asl, che hanno mostrato di essere all’oscuro della sospensione del servizio. Solo grazie a questa segnalazione, e dopo che l’azienda sanitaria si è messa in contatto il medico di base della donna, la problematica è stata fortunatamente risolta.
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