Torre del Greco. Finirà direttamente in prefettura l’infuocata seduta del consiglio comunale conclusa con la contestata approvazione del documento unico di programmazione, atto propedeutico al bilancio 2021. A 48 ore dai lavori, cinque esponenti dell’opposizione – i quattro federati Pasquale Brancaccio, Luigi Caldarola, Ciro Piccirillo e Luigi Caldarola con l’aggiunta dell’ex vicesindaco Romina Stilo – hanno presentato un esposto al prefetto Marco Valentini per evidenziare le presunte irregolarità avvenute durante la «maratona» di sette ore in aula.
A partire proprio dalla sospensione ordinata intorno alle 13.45 dal capo dell’assise Gaetano Frulio: uno stop fissato in 15 minuti, poi allungato – a causa della mancanza di numeri della maggioranza, rimasta senza Alessandra Tabernacolo e Carmela Pomposo, richiamata in fretta e furia a palazzo Baronale – a circa 40 minuti. «Il fatto grave non è l’interruzione in sé – scrivono gli esponenti dell’opposizione – bensì il comportamento del consigliere comunale anziano Iolanda Mennella in assenza del presidente e del vice presidente: nonostante i numerosi solleciti, omettendo atti dell’ufficio di presidenza non ha consentito la regolare ripresa dei lavori».
Poi il mistero della pagina-fantasma scomparsa dal Dup: «La delibera è stata pubblicata all’albo pretorio senza la pagina 84 – conclude l’esposto – ma è stata messa ai voti e approvata. Tali fatti hanno probabilmente creato alterazione dei lavori del consiglio comunale, compromettendo di fatto la legittimità dello stesso». Una tesi su cui, ora, si dovrà pronunciare il prefetto.
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