Nelle carceri campane negli ultimi sei mesi sono stati registrati 1644 contagi da covid e 10 decessi. I contagi sono stati 862 fra gli agenti, 724 fra i detenuti e 58 fra gli operatori penitenziari. Sul fronte dei decessi: 5 tra gli agenti, 4 tra i detenuti e la morte di un medico dell’istituto di Secondigliano. I dati sono contenuti nella relazione annuale del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Campania, realizzata in collaborazione con l’Osservatorio regionale sulla detenzione. Numeri che – ha sottolineato il Garante, Samuele Ciambriello – ”dimostrano come in Campania nella seconda fase dell’epidemia l’indice dei contagi è cresciuto a livello esponenziale rispetto alla prima ondata e che evidenziano come il carcere è tutt’altro che immune dal virus come invece dichiarato dalla politica e da improvvidi operatori della giustizia”. Nel corso del 2020, per fronteggiare il diffondersi dell’epidemia, è stata attivata una campagna di screening che ha visto l’effettuazione di 10769 tamponi ai detenuti e 4670 al personale penitenziario.
“Durante la pandemia la tutela del diritto alla salute della popolazione detenuta – ha aggiunto il Garante – ha richiesto uno sforzo maggiore da parte delle istituzioni sanitarie regionali e credo che anche in Campania nei prossimi giorni realisticamente partirà la campagna vaccinale in ambito penitenziario già partita in altre regioni. La particolare condizione a cui sono sottoposte le persone ristrette richiede – ha proseguito – una valutazione equa della vulnerabilità a cui sono esposte”. Nel corso dell’anno 2020 caratterizzato dal covid, la relazione mette in evidenza che sono aumentati i tempi medi di attesa per visite specialistiche interne ed esterne ”coerente con l’ordinaria gestione ospedaliera rallentata dalla presenza del virus”. Dal Garante l’auspicio che ”al più presto si proceda con la stabilizzazione degli operatori sanitari delle carceri”.