Non apparteneva al lotto ABV2856, bloccato da Aifa in seguito ad alcune morti sospette in Italia e ad altre segnalazioni in Europa, la dose del vaccino somministrata alla professoressa Anna Maria Mantile, deceduta quattro giorni dopo avere ricevuto il siero. La circostanza emerge nell’ambito delle indagini sul decesso della docente che, secondo quanto emerso dall’esame autoptico disposto dalla Procura di Napoli ed eseguito nei giorni scorsi, sarebbe avvenuto per un “infarto intestinale”.
Con l’esame autoptico eseguito sul corpo della professoressa Anna Maria Mantile, deceduta nei giorni scorsi a Napoli, dopo la somministrazione di una dose del vaccino AstraZeneca, non si sono esauriti gli accertamenti delegati dalla Procura di Napoli che sta indagando per fare luce sull’accaduto. Nell’ambito dell’attività investigativa, infatti, sono previsti ulteriori esami, come quello istologico sui campioni prelevati, che saranno eseguiti dai consulenti nominati dagli inquirenti alla presenza dei medici di parte delegati invece dal legale della famiglia Mantile, l’avvocato Marcello Severino. I consulenti di parte, fa sapere il legale, stanno seguendo ‘passo passo’ le attività finalizzate a fare piena luce sul decesso della professoressa. La dose somministrata alla professoressa Mantile non fa parte del lotto finito sotto sequestro ma ciononostante si sta cercando comunque identificare la partita di cui faceva parte il vaccino iniettato alla docente.