L’azienda sudcoreana LG ha annunciato che ridurrà gradualmente la produzione di smartphone e che la divisione della società che si occupa di smartphone verrà chiusa entro il prossimo 31 luglio. La sezione smartphone di LG è la più piccola delle 5 divisioni e contribuisce a circa il 7 per cento delle entrate dell’azienda: negli ultimi sei anni, però, ha generato perdite per circa 3,8 miliardi di euro.
LG sarà il primo grande produttore di smartphone a ritirarsi dal mercato: l’azienda è stata una delle prime a lanciarsi nel mercato degli smartphone e anche uno dei massimi produttori (e il primo in assoluto nel “lontano” 2013), stando dati di Strategic Analytics. Negli ultimi anni i suoi smartphone però avevano avuto problemi sia di software che di hardware. Secondo alcuni analisti, inoltre, l’azienda non è stata in grado di reggere la concorrenza di aziende emergenti come Oneplus, Xiaomi e Oppo. La divisione mobile di LG ha perso 4,5 miliardi di dollari in 5 anni e nel terzo trimestre del 2020 aveva spedito solo 6,5 milioni di smartphone nel mondo: una quota che rappresenta il 2%, senza contare che spedire non significa vendere un prodotto
Fra le innovazioni degne di nota introdotte dal marchio citiamo la camera ultrawide, diventata standard di gamma, e l’idea del telefono curvo e flessibile (il Flex) lanciata proprio durante l’inizio della sua parabola discendente. La gamma G invece ha perso notorietà dopo il flop del G5.
LG mantiene comunque una certa popolarità e parte di mercato in Europa e soprattutto negli Stati Uniti, dove è tutt’ora terza dietro ad Apple e Samsung. Gli ultimi prodotti come il Wing e Velvet hanno riscosso un discreto successo nel vecchio continente attirando l’attenzione degli esperti nel settore per le idee innovative proposte (soprattutto con il Wing). Lg ha però rassicurato che gli smartphone tuttora in gamma saranno ancora venduti. Sarà garantita anche l’assistenza clienti e gli aggiornamenti. Questi ultimi verranno assicurati per un periodo di tempo che LG definisce “variabile” a seconda dell’area geografica di riferimento. Per quanto riguarda il personale dipendente, a gennaio il CEO Kwon Bong-seok ha promesso che nessuno sarà lasciato a casa, e che tutti coloro che fino a oggi hanno lavorato sugli smartphone verranno riallocati sulle altre divisioni.
Davide Capricano