Torre del Greco. Se c’è qualcosa di più forte anche della pandemia, capace di resistere anche al Covid, è la follia della burocrazia italiana. E gli esempi non mancano, anche in questo ormai lunghissimo periodo durante il quale gli italiani hanno dovuto imparare loro malgrado a convivere con disagi mai sofferti prima. E di certo non sentivano la mancanza di quelli “vecchi”. Emblematica, da questo punto di vista, quello che sta accadendo a una coppia di anziani di Torre del Greco, Nello Guarracino, che ha da poco spento 98 candeline, e la moglie Rosa Persico.
A raccontarla a Metropolis è la figlia Sara, nella speranza di «smuovere» le acque di una burocrazia che sembra uscire pari pari dalle pagine di Franz Kafka.
«Oltre all’età avanzata – racconta la signora Sara Guarracino – entrambi i miei genitori sono affetti da sindrome di Alzheimer, non sono deambulanti e non sono autosufficienti. Insomma, ricadono non in una, ma in diverse delle categorie che, almeno a parole, avrebbero dovuto avere priorità nella campagna di vaccinazione anti-Covid 19. E, a causa delle loro condizioni di salute, la somministrazione sarebbe dovuta avvenire a domicilio, ovviamente. Ma così non è accaduto e, ad oggi, non sappiamo ancora se e quando questo “miracolo” si verificherà ».
Ovviamente, la signora Sara ha provveduto regolarmente ad espletare tutti i passaggi indicati dalla Regione Campania per la registrazione sull’apposita piattaforma varata per gestire in modo più efficiente la complessa macchina della campagna vaccinale.
«Il 2 febbraio – spiega – ho effettuato regolarmente l’adesione, sia a nome di mio padre che di mia madre e, come previsto nei loro casi, ho indicato anche la necessità della somministrazione domiciliare. E devo dire che nel giro di breve tempo, ho ricevuto via mail le comunicazioni di conferma per entrambi i loro nominativi ».
Da allora, però, sono iniziati i problemi. Anzi, il vero e proprio paradosso. «Dopo qualche tempo – racconta Sara Guarracino – sono stata contattata dal personale del Distretto Sanitario di Ercolano che coordina l’attività vaccinale, compresa quella delle Usca, le Unità Sanitarie di Continuità Assistenziale che materialmente si occupano delle vaccinazioni domiciliari per le persone non deambulanti. Il problema è che la mia famiglia è residente a Torre del Greco da oltre 35 anni, non a Ercolano. Eppure non so per quale misterioso motivo, all’Asl risultava e risulta ancora quell’indirizzo vecchissimo ». Nonostante i due popolosi comuni siano letteralmente attaccati, in questo caso la distanza è diventata incolmabile, almeno a livello burocratico. «Sì, perché come mi hanno spiegato – continua Sara Guarracino – le Usca che operano sul territorio di Torre del Greco appartengono a un altro Distretto Sanitario, la cui competenza per quanto riguarda i vaccini ricade su Castellammare di Stabia. Insomma, l’Unità Mobile dai confini di Ercolano non può uscire, deve arrivare da Castellammare ». Ma l’assurdità non finisce qui: «Sono passati oltre due mesi, continua Guarracino – e sono stata contattata altre quattro volte, sempre telefonicamente, dal Distretto di Ercolano, per concordare l’appuntamento per la vaccinazione domiciliare, sempre all’indirizzo vecchio. Ogni volta ho fatto presente la cosa, chiedendo, addirittura implorando, che si mettessero in contatto con i loro colleghi dell’altro Distretto, in modo da ovviare all’inconveniente. Inconveniente che, sia chiaro, non ho di certo creato io, visto che sulla piattaforma ho indicato correttamente l’indirizzo attuale. Ho tentato tramite il nostro medico di base, sono andata anche di persona alla sede dell’Asl di Torre del Greco, ho inviato anche richieste via pec (a cui non ho avuto alcuna risposta) ma ad oggi non si è ancora mossa una foglia. E meno male che erano state fissate delle priorità».