POMPEI – Il rinvenimento è piccolo, ma rivela l’esistenza di un edificio grande, emerso a Pompei in seguito allo scavo per la messa in opera di cavi dell’Enel. E’ quanto venuto fuori dalla strada che costeggia l’area degli Scavi: via Plinio, all’incrocio di via Tenente Ravallese, un’area coperta dal pavimento stradale e dalle abitazioni circostanti, pertanto inibita a ulteriori ricerche archeologiche.
La Soprintendenza è intervenuta per mettere in sicurezza i reperti ritrovati e per avviare uno studio su quanto è emerso fortuitamente: alcuni blocchi in calcare che facevano parte di strutture antiche. Si trattava probabilmente del portale di accesso di un grande edificio, situato sulla antica strada che da Porta Nocera (attualmente all’interno degli Scavi) conduceva in direzione della collina di Sant’Abbondio, una direttrice che attraversa parte della cittadina abitata.
‘’Rinvenimenti risalenti agli inizi del ‘900 – spiega una nota della Soprintendenza – suggeriscono che lungo la strada sorgevano altri edifici, come attestato anche su altri assi viari extraurbani. Sono state rinvenute anche tracce carbonizzate del portone ligneo, dell’alloggiamento dei cardini, oltre a chiodi e borchie decorative in ferro’’ appartenuti all’edificio scoperto dallo scavo dell’Enel. Tra i reperti ci sono anche alcune tegole di grosse dimensioni pertinenti alla copertura del portale, di cui tre recanti un bollo: C. V. Havies, probabilmente il nome dell’opificio di costruzione.
Un ritrovamento che riesce a spiegare molto bene come il sottosuolo di Pompei sia una sorta di tesoro nascosto. Ogni angolo delle viscere della città sacra nasconde mura, reperti, vie e stradine che attendono solo di essere trovate. E’ anche per questo che, come dimostrano le recenti indagini e i processi che si stanno svolgendo al Tribunale di Torre Annunziata, in quest’area il fenomeni dei tombaroli, i ladri d’arte che saccheggiano le bellezze pompeiane del sottosuolo, sia così diffuso.
Gli 007 della procura, infatti, per mesi sono stati sulle tracce dei tombaroli: profondi conoscitori del sottosuolo nel quale hanno trovato decine di tesori nascosti. Che, piazzati sul mercato nero, dove vi sono amanti del genere capaci di spendere centinaia di migliaia di euro, finiscono per alimentare un mercato illegale capace di privare la Soprintendenza dei pezzi migliori da esporre in musei e negli Scavi. Ecco spiegato anche il motivo per cui anche dopo questo ultimo ritrovamento i controlli delle forze dell’ordine sono moltiplicati per evitare incursioni notturne.