Gragnano. In otto contro uno e nel branco violento spuntano anche dei maggiorenni. Un lungo pomeriggio trascorso all’interno della caserma dei carabinieri per quattro della più numerosa spedizione punitiva che si è mossa nel pomeriggio di lunedì. Arrestato R.M., coetaneo della vittima, ritenuto l’autore materiale della ferocia aggressione a colpi di lame e trasferito presso il centro per minori dei Colli Aminei a Napoli, in attesa dell’interrogatorio. L’adolescente, difeso dall’avvocato Patrizio Mascolo, dovrà rispondere della grave accusa di tentato omicidio, per aver ferito con l’arma da taglio il quindicenne che resta ricoverato presso il reparto Chirurgia dell’ospedale di Castellammare di Stabia, per una lesione a pochi centimetri dal polmone e “in modo non equivoco a cagionarne il decesso”, è messo nero su bianco nel decreto di fermo. Quattro i ragazzi finiti nel registro degli indagati, di cui due maggiorenni (uno difeso dall’avvocato Roberto Attanasio) per aver preso parte alla ingiustificata aggressione finita con il ferimento di uno studente. Due giorni di accertamenti e ricerca di indizi da parte degli investigatori che hanno sequestrato gli indumenti indossati dal branco, alcuni con tracce ematiche, e i loro cellulari. Acquisite anche le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza, pubblica e privata, installate nel rione Rosario, lì dove si è sfiorata la tragedia.
Un sospiro di sollievo per la famiglia della giovane vittima che, fin da subito, aveva chiesto pene esemplari affinché ci fosse un radicale cambiamento nelle dinamiche sociali soprattutto nel mondo dei giovanissimi “difficili”. «Spero che quanto accaduto al mio angelo possa essere da esempio ma anche da sprono a questa società – dice il papà del ragazzo ferito – Cose del genere non dovrebbero accadere ma ho fede nella giustizia».
Si continua a fare chiarezza sulla dinamica che avrebbe coinvolto in un primo momento quattro ragazzi, tra cui la vittima, e che sembrava essere terminata dopo qualche spintone. Al centro della discussione tra i giovani era finito il furto di un motorino e tra i due contendenti era intervenuto il 15enne per cercare di sedare gli animi. Salutato l’amico, lo studente, con il sogno di diventare un comandante come il nonno, ha proseguito la sua strada diretto verso casa. Percorrendo una scorciatoia nel rione Rosario è stato bloccato all’improvviso da un plotone di esecuzione formato da otto ragazzi, di cui due maggiorenni, che lo hanno accerchiato e massacrato, per poi essere colpito con una lama che si è fermata a pochi centimetri dal polmone.
Fuggiti via gli aguzzini hanno continuato la loro violenza sui social, minacciando la vittima a suon di messaggi. Soltanto ieri pomeriggio R.M. di appena 15 anni, accompagnato in caserma dall’avvocato difensore, ha deciso di costituirsi ed è stato fermato con l’accusa di tentato omicidio.