In Italia ci sono oltre dieci milioni di persone completamente immunizzate contro il Covid-19 – con due dosi o con il monodose Johnson&Johnson – pari a un sesto della popolazione. Altrettanti hanno ricevuto una sola iniezione, portando al 35% del totale quelli che hanno una protezione parziale o totale dalla malattia. Tra questi, l’83,4% degli over 70, i più a rischio. Cifre che fanno dire a Mariastella Gelmini “non è ancora come in Gran Bretagna, ma ci stiamo avvicinando”. Anche i dati giornalieri del ministero della Salute sembrano andare in quella direzione: 72 i morti registrati nelle ultime 24 ore, il livello più basso del 2021. Il ministro degli Affari regionali sta con il commissario Francesco Figliuolo sulla ‘vexata quaestio’ delle vaccinazioni in vacanza che le Regioni vorrebbero lanciare. “L’idea è suggestiva, ma rischieremmo di compromettere i risultati del piano vaccinale – afferma -. Il generale ha detto che dobbiamo mettere in sicurezza over 70 e over 60. Se ci sono Regioni che dopo aver attuato il piano faranno qualcosa di più, bene, ma credo che si possa tornare dalle vacanze per vaccinarsi”. Liguria e Piemonte hanno firmato ieri un memorandum per vaccinare i rispettivi cittadini in villeggiatura, con l’intenzione di aprire anche a Val d’Aosta e Lombardia. Della proposta i governatori sperano di riparlare in settimana con Figliuolo, che però ha detto chiaramente di essere contrario per motivi logistici e di priorità dei fragili. Una difficile soluzione potrebbe essere un’iscrizione temporanea all’anagrafe sanitaria della regione di vacanza, solo per chi ci si fermerà almeno 3 settimane. Gelmini ha poi parlato del ‘Covid manager’, la figura che si stava facendo strada per rendere più sicuri i matrimoni alla loro ripresa dal 15 giugno. “Non ci sarà, era un costo eccessivo – così il ministro -; ci fidiamo, sappiamo che il rispetto delle regole c’è nella stragrande maggioranza dei casi, con distanziamento e numero di ospiti proporzionato al luogo”. Ci sarà invece il green pass anche per le nozze: accesso solo per vaccinati, tamponati entro 48 ore prima e guariti dal Covid.
La campagna vaccinale, che ha segnato leggermente il passo negli ultimi giorni, fa segnare comunque più di mezzo milione di dosi fatte due giorni fa, con il dato stabilizzato a circa 539 mila. “L’ordine militare di Figliuolo è stato decisivo, ogni tanto striglia tutti, ma così abbiamo ottenuto questi risultati – dichiara Gelmini -. A giugno contiamo di fare un altro passo in avanti e di mettere in sicurezza il Paese”. “Ci sono 21 sistemi sanitari regionali e diverse velocità, la scelta del governo è stata di dare regole uguali per tutti, per questo ha avuto successo il piano vaccinale – conclude -, dando la priorità alle persone più fragili”. Resta ancora il ritardo, specie di alcune Regioni, sugli over 60, mentre si apre a classi di età sempre più giovani e si attirano anche i ragazzi con gli open day vaccinali (fino ai 25enni il prossimo weekend nel Lazio). Le uniche preoccupazioni vengono dal rischio di eccessivo rilassamento dei comportamenti, come se la pandemia fosse già finita, e dal basso numero di tamponi per il tracciamento: meno di 180 mila nelle ultime 24 ore, relativi al sabato, mentre la Gran Bretagna modello continua a farne anche un milione al giorno. Intanto il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli chiede di “programmare, sin da ora, la chiusura degli hub vaccinali, liberando risorse umane ed economiche. E riportare la vaccinazione sul territorio, negli studi medici, restituendo il personale specialistico alla cura delle patologie ordinarie”. Che per tanti sono da tempo la nuova, silenziosa emergenza.