Il basso numero di contagi, il bel tempo e le riaperture hanno preso un po’ la mano anche a chi, nel settore della ristorazione e dell’organizzazione delle cerimonie, era fermo da troppo tempo. Le regole sono chiare: fino al 15 giugno è vietato organizzare in tutta Italia cerimonie e eventi che prevedano la presenza di invitati. Dunque, battesimi, comunioni, feste di compleanno e matrimoni, sarebbero in pura teoria off-limits. Eppure, soprattutto nei week-end, basta dare un occhio all’esterno di diverse strutture della provincia di Napoli per verificare come queste regole siano di fatto bypassate dai soliti furbi. Il sistema è semplice: sulla carta quelle non sono cerimonie. Chi organizza questi eventi “abusivi” fa risultare le presenze come singole prenotazioni. I tavoli restano sempre al massimo di quattro persone, ma se dovesse arrivare un controllo improvviso la parola d’ordine è la stessa: nessuna cerimonia in corso, sono tutte prenotazioni alla “spicciolata”, termine tecnico per indicare la presenza di avventori non uniti da vincoli di parentela o di amicizia. Eppure questa situazione inizia a creare qualche problema anche a quegli albergatori che, invece, hanno deciso di rispettare le regole nonostante vengano da un anno e mezzo di chiusure e di crolli del fatturato. «Noi comprendiamo molto bene la difficoltà del momento – spiega Adelaide Palomba, presidente di Federalberghi Costa del Vesuvio, interpellata da Metropolis – ma sappiamo anche che le regole vanno rispettate. Tutti gli associati della nostra categoria sono consapevoli che non è questo il momento per mettere a repentaglio ciò che, con tanti sacrifici, abbiamo costruito in questi mesi. Organizzare ugualmente cerimonie e eventi significa violare la legge. Ed anche se la responsabilità penale è personale, come categoria non possiamo tollerare che qualche mela marcia infanghi il nostro lavoro». Sul piatto, del resto, vi sono anche le dichiarazioni fatte qualche settimana fa dal governatore Vincenzo De Luca. Che, nel corso di una trasmissione televisiva della Rai, annunciò che in Campania, le cerimonie sarebbero state possibili dal 30 maggio. «Abbiamo ascoltato anche noi quelle parole – continua Adelaide Palomba – ma al momento non abbiamo conferma di questo. Immaginiamo anche, del resto, che vi sarà un’ordinanza con la quale verranno stabiliti protocolli e regole per riaprire totalmente». Ad aggravare la situazione anche il fatto che alcuni locali stiano organizzando cerimonie anche al chiuso. Una delle possibilità che, per ora, viene totalmente esclusa dai decreti del governo. «Siamo i primi a sperare che al più presto si possa ripartire – spiega la presidente di Federalberghi Costa del Vesuvio – anche per questo siamo in attesa di firmare il protocollo con l’Asl Napoli 3 Sud che possa permettere ai nostri dipendenti di vaccinarsi al più presto. Perché da un lato ci chiedono il green-pass, ma senza un’accelerazione per le realtà ricettive diventa tutto più complicato. Noi vogliamo lavorare in sicurezza ma le istituzioni devono darci una mano».
CRONACA
26 maggio 2021
In Campania cerimonie fuorilegge, divieti aggirati. Federalberghi Vesuvio: «Basta banchetti abusivi»