Torre Annunziata. Clamorosa svolta nelle indagini per le mazzette all’ufficio tecnico del Comune di Torre Annunziata.
La Guardia di Finanza ha arrestato l’ex vicesindaco Luigi Ammendola, finanziere di professione, figura centrale del Partito democratico torrese, uomo di fiducia del primo cittadino Vincenzo Ascione e diretto rappresentante sul territorio del consigliere regionale Mario Casillo.
Il reato contestato all’ex vicesindaco è “induzione indebita”, ovvero corruzione. Secondo l’accusa Ammendola era la “parte politica” alla quale era destinata una parte della tangente.
Luigi Ammendola era uscito dalla giunta appena dopo l’arresto del dirigente Nunzio Ariano, fermato con una mazzetta di 10mila euro appena intascata dalle mani di un imprenditore a pochi passi dal Municipio dopo l’affidamento di un appalto. In realtà il sindaco Vincenzo Ascione aveva tentato di preservare il suo uomo più fidato che aveva la delega ai lavori pubblici azzerando una giunta che aveva nominato da pochissimi giorni con molti new entry e qualche conferma, Ammendola compreso.
Anche la segreteria provinciale di Napoli e quella regionale del Pd, nelle persone di Marco Sarracino e Leo Annunziata, avevano indirettamente difeso a spada tratta l’ex vicesindaco, scegliendo di commissariare la sezione locale dei dem che a nome del segretario aveva chiesto la testa dell’ex numero due della giunta Ascione.
Dal giorno dell’azzeramento, Luigi Ammendola era praticamente sparito dalla scena politica anche per dare al sindaco la possibilità di continuare a gestire l’esecutivo senza ulteriori pressioni. Ma adesso, oltre al caso giudiziario, riesplode drammaticamente quello politico. Le responsabilità della giunta guidata da Vincenzo Ascione in affari poco chiari e attenzionati da tempo dalla procura della Repubblica sono diventati lampanti.
E’ possibile a questo punto che il sindaco stesso stia pensando ad un atto di dignità politica: presentare le sue dimissioni.