La variante Delta è “più infettiva, anche della variante Alfa, la cosiddetta inglese, e replica tantissimo selezionando le parti migliori di sè”. Servono accortezze per fare in modo di non lasciare libero il virus Sars-CoV-2 di replicare. “Se noi saremo attentissimi a mantenere le distanze e a vaccinarci il più possibile questo tempo di prevalenza della Delta sarà molto diluito. Se invece il virus comincia a circolare sarà tempo di 1-2 mesi, tre mesi al massimo” per una recrudescenza.
Così il virologo Carlo Federico Perno, direttore dell’Unita’ di microbiologia dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Due, spiega Perno, le variabili per capire che autunno sarà sul fronte dell’andamento dell’epidemia da Covid-19: i comportamenti, con il mantenimento delle distanze e le pratiche di igiene che non devono essere abbandonate “così da mettere il virus via via nell’angolo”; e la vaccinazione nel mondo “dove solo l’1% della popolazione ha ricevuto un vaccino (che normalmente non è tra quelli usati da noi e la cui efficacia non è stata ben dimostrata). Visto che viviamo in un villaggio globale, anche se noi teniamo un comportamento inappuntabile e ineccepibile, ma nel resto del mondo il virus continua a circolare, replica e genera varianti, magari più pericolose di quelle attuali”. Varianti, fa notare Perno, che erano chiamate inglese, indiana, brasiliana, sudafricana. “Cioè – dice – nulla è nato vicino a noi. Però sono tutte circolanti da noi e la variante Delta lentamente sta prendendo il sopravvento”. E in merito alle caratteristiche di questa variante “è sì più infettiva – afferma l’esperto del Bambino Gesù – ma non più pericolosa e sta soppiantando la Alfa. Ci sono delle regioni italiane ancora prive apparentemente di Delta, dico apparentemente perchè il sistema di sequenziamento in Italia purtroppo non è dei più avanzati.
Altre regioni che hanno delle variabili che vanno dal 50-60 per cento al 5-6 per cento ma sta aumentando dappertutto perchè è il virus che replica di più”. “È una funzione matematica. Più replica – spiega l’esperto – più muta; più muta e più varia ed ecco che quindi avremo un effetto che avverrà comunque ma che se avverrà su 10 persone perchè il resto è tutto vaccinato o avverrà su 10 milioni dipende da noi”. E in tal senso, sottolinea Perno “se l’estate sarà un tana libera tutti come l’anno scorso, accoppiata al rallentamento della campagna vaccinale e a un’espansione della variante Delta, mi aspetto che in autunno avremo una recrudescenza di infezione, probabilmente non come l’anno scorso ma una recrudescenza di infezione”. Se di contro invece “la campagna vaccinale procede spedita e saremo capaci di non fare quel tana libera tutti estivo che l’anno scorso ci ha fatto veramente male, sono decisamente più ottimista. La mia sensazione è che non sarà come l’anno scorso, dipende tutto se la campagna vaccinale procede decisa. Adesso stiamo cominciando ad ‘aggredire’ la popolazione che è meno convinta delle vaccinazioni”. E in previsione dell’autunno secondo Perno centrale è il sistema di sequenziamento. “Sta andando a regime forse servirebbe un finanziamento un po’ più deciso”.