Barumini e Pompei, forti attrattori a livello mondiale, insieme per trainare il turismo archeologico. Il Centro Lilliu del comune sardo ospita fino al 10 gennaio la mostra “Humanum. Sardegna e Campania, da Su Nuraxi a Pompei”: un percorso tra 106 reperti, per lo più inediti, provenienti dagli scavi di Pompei e dalle città vesuviane. Custoditi nei depositi del Museo Archeologico di Napoli, per concessione del direttore Paolo Giulierini, fanno parte per la prima volta di una mostra ed è stata scelta come sede Barumini.
Si possono ammirare ceramiche e bronzi, finemente lavorati, per l’uso quotidiano, vetri e iscrizioni in ‘osco’ e ‘volsco’. Ma anche ‘l’uomo seduto’, copia di un calco di una vittima della storica eruzione che distrusse la città nel ’69 dopo Cristo. L’ itinerario parte da una sezione sarda, dal 7° secolo a.C. all’età imperiale, tra cui un’iscrizione proveniente dal Tempio di Antas. Nata dalla collaborazione tra Fondazione Lilliu, Museo Archeologico di Napoli e Soprintendenza Archeologica di Cagliari, è il primo importante passo verso una sinergia tra i due siti Unesco, accomunati dalla data di iscrizione al prestigioso elenco, il 1997.
Una collaborazione nel segno della condivisione di buone pratiche di gestione integrata di siti e paesaggio e valorizzazione dei beni culturali: pilastri assieme alle voci accessibilità e nuove tecnologie per la ripresa del turismo culturale. “Barumini è la Pompei della civiltà nuragica – commenta Sebastiano Deva, art director del progetto – Su suggerimento del direttore Giulierini verrà siglata una convenzione tra Fondazione Lilliu e Museo Archeologico di Napoli per dar vita a una serie di programmi e iniziative condivise”.
Il primo incontro è stato già fissato a settembre. La mostra è stata la punta di diamante della 7° edizione di Expo del turismo culturale in Sardegna, che si è svolta a Barumini, momento di incontro tra esperti, operatori, istituzioni. Gli stand espositivi sono stati allestiti di fronte al sito Su Nuraxi, tra i più grandi complessi nuragici meglio conservati, dove sono partite anche le visite in notturna. “Punto di riferimento costante per veicolare le politiche territoriali di rete in tema di turismo culturale, elemento focale per rilanciare tutto il settore in Sardegna anche grazie al modello lanciato da Barumini”, sottolinea il presidente della Fondazione, Emanuele Lilliu, che ha organizzato la due giorni assieme al Comune. Cultura è anche “condivisione di esperienze che varcano i confini regionali e abbracciano il Mediterraneo – chiarisce Paolo Giulierini – bacino di relazioni culturali e suggestioni che uniscono i popoli, anche provenienti da lontano”.