L’Italia supera la soglia dei 25 milioni di immunizzati contro il Covid, ossia oltre il 46% della popolazione sopra i 12 anni ha completato il ciclo vaccinale. Per dare ulteriore impulso alla campagna – specie tra i giovani e gli over 60 che mancano all’appello – si fa strada l’ipotesi di un green pass allargato, indispensabile per assistere ad eventi sportivi o culturali, ma anche per viaggiare e – al momento meno probabile – per entrare in bar e ristoranti sul modello francese. Il tema del certificato verde, che divide i partiti di maggioranza, si intreccia con quello dei parametri per assegnare i colori alle Regioni, ora che i contagi in rapida risalita da variante Delta fanno di nuovo parlare di giallo per alcuni territori. Il governo sembra intenzionato ad affrontare le questioni in modo organico, secondo quanto trapela, compresa la proroga dello stato di emergenza sanitaria. Una cabina di regia con il premier Mario Draghi potrebbe tenersi venerdì, giorno del monitoraggio e delle possibili ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza. Le nuove misure potrebbero entrare in vigore a metà della prossima settimana.
Qualche indizio sulle intenzioni dell’esecutivo lo dà il ministro degli Affari regionali e delle Autonomie Mariastella Gelmini. “La variante Delta ci preoccupa e quindi credo che si debba trovare una via italiana all’utilizzo ampio del green pass – dice -. Non inseguiamo modelli stranieri ma certamente il governo valuterà di estendere l’utilizzo ad altri servizi nella logica di incentivare le vaccinazioni”. Se il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri invece esorta a “fare subito come Macron” in Francia e a rivedere i parametri per le fasce di colore, il leader della Lega Matteo Salvini dopo aver incontrato Draghi avverte che “scelte estreme non piacciono né a me né lui. Il modello francese è fuori discussione”. Sui parametri le Regioni sembrano compatte e il presidente della Conferenza dei governatori Massimiliano Fedriga chiede di valutare i ricoveri – che non stanno salendo – e non i contagi, trascinati invece dalla Delta (oggi oltre 2 mila, il doppio di una settimana fa). Sul green pass allargato invece Lazio, Campania, Emilia Romagna e Liguria, tra le altre, sono favorevoli, Lombardia e Veneto contrarie.
“Decidiamo insieme come utilizzare al meglio il green pass”, dice Fedriga, ricordando che ora si ottiene anche se guariti o con un tampone negativo. Al momento, secondo calcoli di Sky Tg24 su dati del ministero della Salute, avrebbero diritto al green pass all’italiana (15 giorni dopo la prima dose di vaccino) 34 milioni di persone, mentre 24,5 non ne avrebbero. Nella versione europea (15 giorni da vaccinazione completa) gli aventi diritto ad oggi scenderebbero a 19,5 milioni e i non aventi diritto salirebbero a 40 milioni. Il ministro Speranza è soddisfatto per i 28,4 milioni di green card già scaricate e giudica “un dato robusto” che l’85% del personale della scuola abbia ricevuto almeno una dose. Il problema è che in questo settore, in vista della riapertura a settembre, si oscilla tra la vaccinazione completata in Friuli Venezia Giulia e il 43% di docenti e ausiliari ancora non immunizzati in Sicilia (nell’isola ci sono anche 400 mila over 60 da vaccinare e la media attuale è di 2 mila al giorno). Il fenomeno macroscopico dell’ultimo periodo è che, a fronte di mezzo milione di inoculazioni giornalieri, si fanno nella stragrande maggioranza seconde dosi e sono pochissimi i nuovi vaccinati (ieri 469 mila richiami e 86 mila prime dosi).