Alla fine la politica ha deciso di non decidere. Ieri pomeriggio, infatti, in collegamento video i sindaci dei 76 comuni dell’ente d’ambito avrebbero dovuto scrivere una nuova pagina sul tema tanto sentito delle tariffe idriche. Invece, all’unanimità, l’assemblea del consiglio di Disrtretto Sarnese Vesuviano, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la delibera n. 104/2016 di Arera relativa allo schema tariffario del gestore nel periodo 2012-2015, ha rinviato la decisione. “Il consiglio di Distretto Sarnese Vesuviano – si legge in una nota dell’Ente Idrico Campano – si era riunito per approvare le tariffe per il periodo 2020-2023. Ma in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato, è stato deciso di procedere ad ulteriori approfondimenti”. La proposta che sarebbe stata discussa in seno al consesso guidato dal Coordinatore Felice Rainone, frutto di una mediazione dell’EIC per giungere a un consistente ribasso rispetto alla proposta iniziale, dovrà essere quindi riformulata tenendo in considerazione le nuove determinazioni che l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente è chiamata ad adottare in tempi rapidissimi se si intende rispettare il cronoprogramma stabilito per l’approvazione del provvedimento e sancito da una diffida inviata a inizio luglio all’Ente Idrico. Un tema centrale, quello che coinvolge la gestione delle risorse idriche. Dove però spesso si scontrano e si incontrano i populismi di destra e di sinistra. Per il momento, dunque, a dispetto di ciò che si sarebbe potuto già decidere, i sindaci hanno preferito attendere. Sul caso in questione è intervenuta con una lunga nota anche la Gori, società che gestisce il servizio idrico integrato. Secondo la società “il Consiglio di Stato ha affidato ad Arera una nuova istruttoria che potrebbe recepire quanto disposto dalla sentenza o confermare gli importi approvati in precedenza: si tratta, dunque, di misure transitorie che rimettono all’Autorità la decisione definitiva sulle determinazioni da applicare. In tale ottica giova sottolineare che saranno oggetto di eventuale riduzione solo le tariffe relative agli anni 2012, 2013, 2014, 2015, non essendo assolutamente in discussione gli importi approvati nel successivo quadriennio” il chiarimento formulato anche per evitare false aspettative di rimborso. Gori ha anche chiarito che “le tariffe sono determinate dalle amministrazioni competenti ai sensi di legge ed applicate da Gori: esse rappresentano il corrispettivo per la copertura dei costi di gestione e di investimento per l’efficientamento del servizio”. Facendo riferimento a 280 milioni di euro di investimenti dal 2012 ad oggi. Secondo la società infatti, “gli interventi si inseriscono all’interno di un vasto programma finalizzato al potenziamento della rete, grazie al quale in 10 anni sono state ridotte di oltre il 10% le perdite idriche. L’impegno è volto anche alla riqualificazione della rete fognaria, al fine di raggiungere il definitivo recupero della balneabilità nel golfo di Napoli”. Opere che conducono anche alla questione della depurazione: “Sono in fase di conclusione, poi, i lavori alle reti fognarie di Torre Annunziata e Brusciano, mentre proseguono gli interventi nei comuni di Torre del Greco, Boscoreale, Sorrento, Castellammare di Stabia e Pompei, oltre alle importanti opere in corso nel territorio Agro Nocerino-Sarnese che contribuiranno al risanamento del bacino idrografico del fiume Sarno” conclude Gori.
CRONACA
16 luglio 2021
Tariffe idriche, i sindaci rinviano la decisione sulle riduzioni