Torre del Greco. L’amministrazione comunale targata Giovanni Palomba rinforza con 22 assunzioni l’organico dell’ente di palazzo Baronale, ma rinuncia ai concorsi pubblici e decide di «pescare» all’interno delle graduatorie di altre città. È la «soluzione» individuata dalla carovana del buongoverno uscita vincitrice dalle elezioni delle 20 euro del 2018 per sopperire alle carenze d’organico lamentate in municipio: in particolare, i 22 contratti a tempo pieno e indeterminato riguarderanno due unità di avvocato; due di coordinatore amministrativo, uno di coordinatore contabile, uno di coordinatore sociale, uno di coordinatore tecnico, uno di coordinatore di vigilanza e 14 di istruttore di vigilanza.
In pratica – a due anni e mezzo dalla revoca della procedura già avviata dalla precedente amministrazione comunale – Giovanni Palomba & co. aprono la caccia a 15 vigili urbani, ma senza possibilità occupazionali per i giovani del territorio. Una scelta capace di scatenare polemiche e proteste: «Dopo il danno, la beffa – tuonano i referenti delle 8 sigle del centrodestra di Torre del Greco -. La giunta e i consiglieri comunali della maggioranza abusiva a traino Pd anziché indire un concorso pubblico hanno deciso stroncare sul nascere le speranze dei nostri giovani. Perché? Magari qualcuno intende fare un “regalo” agli amici degli amici, consentendo loro di essere assunti vicino casa, con la possibilità in futuro di lasciare la nostra città».
Un dubbio destinato a finire sotto la lente d’ingrandimento della commissione trasparenza di palazzo Baronale guidata dall’ex vicesindaco Romina Stilo: «La chiarezza – sottolineano i referenti di Forza Italia, Azione Torre, Torre Civica, Il Cittadino, La Svolta, Fratelli d’Italia e Dc – deve essere una delle prerogative di una buona amministrazione comunale e non effettuare concorsi pubblici significa scarsa trasparenza. Siamo alle prese con una classe politica senza rispetto per le esigenze del territorio, composta da soggetti pronti ogni giorno a dimostrare con i fatti di non amare la città. Non bastavano assessori, dirigenti e consulenti “stranieri”: ora perfino il personale del Comune viene scelto lontano da Torre del Greco».
L’ennesima tegola per la quarta città della Campania, già alle prese con la crisi economica post-pandemia: «Il sindaco Giovanni Palomba e la sua maggioranza abusiva, così incapace di garantire una corretta gestione pubblica e in grado di fare soli interessi di parte, facciano chiarezza – conclude la coalizione di centrodestra – e valuti l’ipotesi di presentare dimissioni di massa per liberare la città da questa “dittatura straniera”».
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