Torre del Greco. Un week end da bollino nero, con disservizi e proteste su tutto il territorio. Comincia con il piede decisamente sbagliato il mese di agosto all’ombra del Vesuvio sul fronte del trasporto pubblico: intere linee completamente «dimenticate» dall’Eav, corse ogni due ore lungo le uniche tratte «coperte» dai bus e passeggeri sul piede di guerra. Con buona pace delle rassicurazioni arrivate dai vertici dell’amministrazione comunale – il sindaco Giovanni Palomba ha indicato come delegato ai trasporti il consigliere comunale Salvatore Gargiulo, dipendente dell’Ente Autonomo del Volturno – e degli impegni assunti dallo sgangherato colosso guidato da Umberto De Gregorio.
Tre giorni da incubo
Che sarebbe stato un fine settimana «complicato» per gli spostamenti a Torre del Greco era stato chiaro già a partire da venerdì, quando trovare un bus dell’Eva in strada è stato praticamente impossibile. Difatti, le uniche due linee coperte dall’azienda «specializzata» in collegamenti su gomma erano la B – Cappella Bianchini, zona porto, via Cavallo e via Martiri d’Africa – e la C, fino alla zona di Sant’Antonio: praticamente ignorate, dunque, aree a elevata «densità» come la Litoranea – in particolare, in questo periodo di afflusso di bagnanti agli stabilimenti del lungomare – e via Nazionale fino al Palazzone, al confine con Torre Annunziata. Inevitabile la rabbia dei viaggiatori, peraltro riversata contro gli incolpevoli autisti pronti a eseguire gli ordini arrivati dall’alto. Alla luce delle proteste del giorno precedenti, il sabato c’è stata la corsa ai ripari: seppure a scartamento ridotto e con i «soliti» ritardi, sono stati garantiti i servizi essenziali per Litoranea e via Nazionale. Completamente cancellata, invece, la linea C tra via Enrico De Nicola e via Ruggiero. Identico copione la domenica, con attese alle fermate fino a due ore sotto il sole a 40°. Insomma, non proprio un incentivo a lasciare l’auto a casa e a utilizzare il trasporto pubblico.
L’emergenza infinita
Il fine settimana a cavallo tra luglio e agosto rappresenta solo la cartina tornasole di un’emergenza infinita denunciata in varie occasioni – evidentemente, senza risultati – sia dai pendolari sia dai sindacati di categoria. Una situazione resa ulteriormente critica dall’arrivo dell’estate, con la decisione «politica» di dirottare i mezzi in buone condizioni il località turistiche o in città con un’amministrazione comunale «attenta» alla tutela dei cittadini e pronta a rivendicare i propri diritti. Così il «parco mezzi» destinato alla quarta città della Campania è ridotto a soli sei bus: uno per la linea B, uno per la linea C, due per la linea E e due per la linea F con corse fissate ogni ora. Ma ogni giorno tra autobus fatiscenti impiegati sulla linea F – Trecase, Litoranea, Montedoro – e carenza di personale le «frenate» sono sempre dietro l’angolo. Senza dimenticare come alcune linee come la A – Montedoro, Santa Teresa, Cesare Battisti e monsignor Felice Romano – la G e la tratta extraurbana da Portici a Torre del Greco sono state silenziosamente accantonate nel disinteresse della classe politica locale. D’altronde, in giunta non esiste un assessore ai trasporti e l’unico delegato – pure onnipresente a palazzo Baronale per portare a casa i gettoni d’oro e le giustifiche per le assenze sul posto di lavoro – risulta dipendente dell’Eav. Un classico esempio di «controllore e controllato» i cui risultati, disastrosi, sono sotto gli occhi di tutti.
@riproduzione riservata