Il Napoli deve pensare a se stesso, senza cercare di darsi forza guardando alla prima partita di campionato persa nettamente dal Genoa a San Siro con l’Inter. Domani a Marassi sarà tutta un’altra storia. Parola di Luciano Spalletti. “Meglio non studiarla – dice il tecnico del Napoli – Sarà un Genoa differente, in quello stadio si crea un’atmosfera particolare. Domenica scorsa loro non hanno fatto tanto male, ma hanno trovato davanti una squadra fortissima”. A Genova gli azzurri si presentano con molti assenti, ma l’allenatore non ha dubbi sulla squadra da mandare in campo. Non ci sarà Osimhen e Insigne dovrà inventarsi ancora una volta punta più avanzata al suo posto. Spalletti non lo dice esplicitamente, ma la scelta è quella. Rimane il dubbio se il nigeriano possa rientrare con la Juventus o debba saltare anche l’appuntamento con i bianconeri. “La società – spiega il tecnico – ha fatto ricorso, quindi adesso stiamo buoni, caso mai se ne riparla la prossima volta. Certo dell’espulsione ne abbiamo parlato nello spogliatoio che ha reagito su questa questione. I ragazzi sono stati bravi, hanno appeso un cartello che ognuno ha firmato e qualcuno ha anche aggiunto qualcosa di personale. Insomma la questione è stata approfondita internamente”. Da ora in poi la serie A non sarà più la stessa. Mancherà Cristiano Ronaldo e non si può far finta di niente. Spalletti è d’accordo, ma fino a un certo punto. “Gli equilibri del campionato non cambiano – dice – perché ci sono altri campioni oltre alle qualità di Ronaldo. Il nostro rimarrà un campionato di primissimo livello. Cristiano Ronaldo rimane un grande professionista”. Fra tre giorni si chiude il mercato e il Napoli fino ad ora ha fatto poco o nulla. Ma Spalletti non si lamenta. “Sarei stato contento – dice – di mantenere i calciatori che ho trovato pensando di venire a Napoli, l’ho sempre detto. Comunque la società è attenta, per noi può succedere che arrivi qualcosa. Intanto Ounas rimane con noi ed è un calciatore che ci può dare una mano importantissima”. In serie A sembra esserci un certo livellamento al vertice. “Ci sono sei o sette squadre – concorda Spalletti – di un livello superiore, ma lo devono dimostrare sul campo. Sarà il comportamento nella lunghezza del tempo a fare la differenza. Sarà la forza della rosa ad avere dei vantaggi”. Insigne è sempre di più la bandiera di un Napoli che anche grazie a lui potrebbe essere vincente. “C’è l’inizio di un percorso di una squadra – conclude il tecnico degli azzurri – che vuole fare cose importanti per se stessi e per la città. Insigne vuole aggiungere giocate importanti al suo repertorio. Il capitano è condannato sempre a dare insegnamenti di squadra ma anche ai bambini che osservano le sue giocate. C’è la voglia di lottare per il vertice”.
SPORT
28 agosto 2021
Napoli. Spalletti: «Il Genoa sarà diverso da quello di domenica scorsa»