Torre del Greco. Sono costate la sconfitta alle urne a Ciro Borriello nel 2012, quando furono «rubate» dal laghetto della villa comunale. Ora rischiano di costare la faccia al sindaco Giovanni Palomba, costretto a firmare lo «sfratto» dal parco pubblico del quartiere Sant’Antonio.
L’amministrazione comunale, infatti, in merito al destino di anatre e oche presenti all’interno dell’area verde intitolato alla memoria del vicebrigadiere dei carabinieri Salvo D’Acquisto ha deciso: devono andare via, come da avviso pubblico dello scorso 2 settembre, in cui si invitano i cittadini a presentare istanza per «l’adozione e l’accoglimento di tali animali». Al fine di agevolare lo sgombero di trenta esemplari, il bando – firmato dalla «poliedrica» Claudia Sacco, l’ex dirigente del settore Nu fresca di trasferimento alle politiche sociali – prevede perfino lo «spacchettamento» della comunità, ovvero anche l’affidamento solo di una specie o una parte degli esemplari. È evidente, dunque, la voglia di «liberarsi» degli indifesi volatili – costretti con atto coattivo al trasferimento – finiti al centro di polemiche e protesta da parte degli animalisti.
Insomma, né l’assessore al verde pubblico Cinzia Mirabella né l’assessore al benessere animale Annarita Ottaviano hanno mostrato alcuna sensibilità nel rubare la gioia dei bambini che felicemente si affacciavano sul laghetto per ammirare le danze delle anatre, colme di colori e vivacità. Certo da tempo, lo specchio d’acqua – a causa del degrado e dei motori di depurazione fuori uso – era divenuto una cloaca puzzolente, arrecando notevoli danni agli animali.
Uno scenario triste, benché segnalato varie volte ai vertici del Comune sia attraverso note ufficiali sia attraverso i social. Ma la «carovana del buongoverno» di palazzo Baronale non si è curata di mettere in sicurezza gli animali. E i volatili – una volta perso il loro habitat, fondamentale per la sopravvivenza – si sono smarriti e diversi hanno trovato la morte lungo i viali del parco.
Il resto è noto. A seguito delle giuste proteste dei cittadini e degli ambientalisti, l’amministrazione comunale ha pensato di risolvere la vicenda chiedendo alla collettività di adottare i sopravvissuti. D’altronde, chi non si cura del benessere di un’intera comunità – alle prese con un interminabile calvario legato al settore rifiuti – non si poteva preoccupare degli animali. Con la speranza di non vedere, a breve, un avviso pubblico di «sfratto» anche per i cittadini.
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