Ercolano. Emergenza sanitaria e carenza di personale, l’ufficio anagrafe del Comune resta aperto solo tre giorni a settimana.
Sarà in vigore fino al prossimo primo ottobre – salvo ulteriori proroghe – l’orario «ridotto» inizialmente promosso dalla squadra di governo cittadino guidata dal sindaco Ciro Buonajuto per limitare il pericolo di contagi da Covid-19: in vista dell’autunno «caldo» all’ombra del Vesuvio e considerato l’imminente collocamento a riposo di diversi impiegati per raggiunti limiti di età, infatti, il dirigente del settore servizi demografici Paola Tallarino ha rimodulato giorni e orari di apertura al pubblico degli sportelli di palazzo Borsellino.
In particolare – come si evince dall’apposito avviso alla cittadinanza – i servizi saranno «spalmati» su soli tre giorni e a pagare le spese degli orari ridotti saranno i promessi sposi della città degli Scavi: le celebrazioni di matrimonio – fatti salvi gli appuntamenti già fissati in precedenza – saranno possibili solo il lunedì dalle 8.30 alle 12.30 e il martedì e giovedì dalle 8.30 alle 12.30 e in orario pomeridiano dalla 15.30 alle 17.
Stessi giorni e stessi orari per le certificazioni anagrafiche e di stato civile nonché per le richieste di carte d’identità. Sarà possibile presentare dichiarazioni di morte tutti i giorni della settimana, mentre i nuovi nati potranno essere registrati solo il lunedì dalle 8.30 alle 12.30 e il martedì e giovedì dalle 8.30 alle 12.30 e in orario pomeridiano dalla 15.30 alle 17.
Alla luce delle difficoltà registrate sotto il profilo del personale e con l’obiettivo di agevolare il lavoro e accelerare il rilascio dei documenti richiesti dai cittadini, il dirigente del settore servizi demografici «consiglia vivamente la richiesta tramite mail delle certificazioni di stato civile (indirizzo mail: p.sannino@comune.ercolano.na.it), con possibilità di ricevere gli attestati direttamente sulla propria mail».
Una soluzione 2.0 per tamponare l’emorragia di personale e provare a limitare al minimo gli inevitabili disagi per la cittadinanza e – al tempo stesso – i rischi di contagio da Covid-19.
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