Torre del Greco. Dai «check point» alle «gabbie» per intrappolare un intero rione. Non smettono di scatenare polemiche e proteste le «misure di sicurezza» messe in campo dall’amministrazione comunale targata Giovanni Palomba per consentire lo svolgimento delle gare interne della Turris: l’ultima «installazione» lungo viale Ungheria – un cancello di ferro ancorato a new jersey di cemento – decisa per favorire il pre-filtraggio dei tifosi ha scatenato l’ira dei residenti del quartiere, praticamente «chiusi» in casa per ogni partita del campionato di serie C.
Una levata di scudi davanti a cui il sindaco ha ritenuto opportuno precisare come la decisione di «ingabbiare» viale Ungheria e i suoi residenti sia conseguenza delle disposizioni sancite dalla Lega Pro, al fine di ridurre al minimo le possibilità di contatto tra avverse tifoserie.
«In proposito, l’amministrazione comunale si è fatta portavoce, in sede di riunione del G.O.S, l’organo che valuta le condizioni di sicurezza necessarie in occasione delle partite, dell’esigenza di contemperare la tutela della sicurezza con le giuste richieste dei residenti». l’acqua sul fuoco gettata dallo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio.
Pronto, poi, a ridurre di un’ora – come disposto da apposita ordinanza del comandante dei vigili urbani Salvatore Visone – i tempi del divieto di sosta e di circolazione in zona. Un’ora di «arresti domiciliari» in meno per il «reato» di abitare nel rione dello stadio.
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