«Gli psicodrammi per lesa maestà, a parte farmi sorridere, non mi toccano. Continuo a pensare che la politica sia l’arte del fare e non dell’apparire. E che questo tipo di polemiche siano sterili e inutili». Salvatore Cappiello, candidato sindaco con la lista “Fortemente Piano”, replica alle accuse lanciategli dal sindaco uscente Vincenzo Iaccarino, che punta al secondo mandato con la civica “Piano nel cuore”.Nelle ultime ore è forte la polemica tra i due schieramenti. Cappiello, accusato da Iaccarino di non aver firmato alcuna opera pubblica, risponde.«Non mi offende pensare che qualcuno possa non conoscere la mia storia o la storia del nostro paese – dice Cappiello – Mi interessa piuttosto che chiunque mi abbia conosciuto si sia sentito ascoltato e aiutato, anche quando ho potuto fare poco per circostanze più grandi di me. È questo che ho fatto in 28 anni di politica, sacrificando anche la giovinezza per i miei ideali, avendo come faro l’esempio di mio padre. Cercare di capire quando è tempo di ascoltare, osservare e fermarsi e quando, invece, è il momento di agire, parlare e scendere in campo non significa nascondersi. Chi pensa il contrario è assetato di protagonismo. Sono fiero e consapevole di ciò che non so fare. Non so bussare porta a porta e invadere la quotidianità e la casa delle persone, in tempi di pandemia poi, solo per mendicare un voto. Non so dire a un cittadino “Io ti ho aiutato durante il covid, ora tu devi aiutare me”. Non so nemmeno commentare un gesto del genere. Non so come si faccia a perdere di vista la missione di una professione e strumentalizzarla fino a questo punto. Non so riempirmi la bocca di risultati non miei, non so rinnegare il passato, non so stravolgere la realtà a mio uso e consumo, non so dire bugie per mancanza di contenuti, offendendo la memoria e l’intelligenza delle persone. La politica non è questo. Io non so farle queste cose e non riuscirò a farle nemmeno in futuro».
Cappiello rimarca: «Quello che, invece, sicuramente non ho mai smesso di fare è volere e scegliere il meglio per la mia città perché Piano di Sorrento merita onestà intellettuale, vivibilità, servizi, vicinanza, soluzioni, ascolto, infrastrutture e un futuro migliore per noi e per chi verrà dopo».