Gaetano Manfredi è il nuovo sindaco di Napoli. Vittoria al primo turno per il candidato di M5S e Pd, ma lo sfidante del centrodestra Catello Maresca si dice comunque “molto soddisfatto”.
«I primi dati ci danno intorno al 25 per cento, molto più di quanto i partiti di centrodestra avevano raccolto a Napoli alle regionali un anno fa. Un buon punto di partenza per un progetto civico, che ci vedrà fare una opposizione seria in Consiglio comunale a Manfredi, eletto sindaco da una minoranza di cittadini. Dovremo rappresentare anche loro, oltre coloro che ci hanno votato» dice Maresca.
Manfredi, un ingegnere per la città in predissesto
Da presidente della Conferenza dei Rettori ha portato avanti una dura lotta per aumentare i fondi alle Università, ora dovrà combattere per far arrivare a Napoli risorse per sanare il buco di bilancio da due miliardi di euro e per assicurarsi che davvero il 40% dei fondi del Pnrr arrivino al Sud “perché l’Italia cresce solo se si chiude il gap con il nord e cresce l’economia del Mezzogiorno”. Gaetano Manfredi, ingegnere, rettore per sei anni dell’università Federico II, presidente dei rettori e poi ministro dell’università per un anno nel governo Conte bis, parte dalla cassa nella nuova sfida da sindaco di Napoli, quella più difficile a cui è stato eletto al primo turno. Un successo che dimostra a Napoli come l’alleanza centrosinistra-M5S funzioni, una coalizione che ora affida all’ex rettore il compito di gestire una città in predissesto.
Nato nel 1964 a Ottaviano, Manfredi cresce amando la tradizione italiana, si diploma al classico ma poi decide di iscriversi a ingegneria: si laurea con 110 e lode a 24 anni, ottiene una borsa di ricerca, comincia a lavorare e dieci anni dopo diventa professore di tecnica delle costruzioni. Manfredi lavora a ricerche di tipo teorico e sperimentale tra cui il comportamento non lineare delle strutture, il comportamento sismico di strutture murarie, il rischio sismico di impianti industriali, la vulnerabilità e riabilitazione dei beni culturali, l’innovazione tecnologica. E’ stato autore di oltre 500 lavori scientifici pubblicati su riviste o presentati a congressi e commissioni nazionali ed internazionali. La sua attività pubblica lo ha visto membro del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e della Commissione Grandi Rischi della Protezione civile, poi nel 2006 entra nel governo Prodi come consigliere tecnico dell’allora ministro per le riforme e l’innovazione Luigi Nicolais.
Anni dopo approda in prima persona al governo in un momento particolarmente difficile, quello dell’esplosione del covid che ha fermato anche l’università, con l’introduzione della didattica e degli esami a distanza: Manfredi lavora per il ritorno in presenza, anche in un sistema misto, appena possibile. Nell’avvicinarsi alle comunali di Napoli, a Manfredi è stata proposta la candidatura su cui ha a lungo riflettuto, titubando, vista anche la difficile situazione finanziaria del Comune, ma alla fine decide di scendere in campo, vista anche la larga coalizione che fa di Napoli, insieme a Bologna, un test per un’alleanza Pd-M5S possibile anche alle politiche. E’ sposato con Cettina Del Piano, medico; i due hanno una figlia di 22 anni, Sveva, studentessa universitaria alla Bocconi. Vivono a Nola, Manfredi è tifoso della Juventus ma non particolarmente appassionato di calcio. In politica c’erano già stati suo padre, Gianfranco Manfredi, socialista ed ex consigliere comunale a Nola, e suo fratello Massimiliano oggi consigliere regionale del Pd ma dal 2013 al 2018 parlamentare dem. Manfredi è il 25mo sindaco della storia di Napoli.