Il Comune li aveva collocati temporaneamente nei box di via Tagliamonte dopo lo sfratto dal Palazzo Fienga, l’ex roccaforte del clan Gionta, a gennaio del 2015. Dovevano rimanere lì pochi mesi, il tempo di trovare un altro alloggio ma quei garage ad uso commerciale sono diventati le loro case e in poco tempo una nuova roccaforte del clan e una piazza di spaccio. La scoperta è stata effettuata ieri mattina dai carabinieri nel nucleo radiomobile di Torre Annunziata, coordinati dal tenente Alberto Mancusi durante un controllo.
Nel mirino una delle famiglie che occupa uno dei tredici box di via Tagliamonte.
I militari avevano da tempo notato l’andirivieni continuo di persone da quella piccola abitazione ed insospettiti dai loro atteggiamenti hanno così deciso di vederci chiaro. Dopo diversi appostamenti la certezza che in quel box si spacciava e così hanno fatto irruzione. In quel box vive Giovanna Cirillo, moglie di Alfonso Scoppetta: contro di lui i sicari, in piena emergenza Covid a marzo dello scorso anno, esplosero diversi colpi di arma da fuoco. Uno solo andò assegno ferendola al piede. Scoppetta viveva nel box con la moglie e i figli ma dopo l’agguato il trasferimento ai domiciliari in un’abitazione a Boscoreale. Ieri mattina i militari hanno fatto irruzione nel box ed in contemporanea nell’appartamento a Boscoreale e nei due alloggi hanno ritrovato circa venti dosi di droga già confezionati e pronti per lo spaccio. La droga era nascosta nel box e la moglie di Scoppetta è stata così incastrata, mentre il resto delle dosi ritrovate nell’appartamento di Boscoreale dove invece c’era solo marito che secondo gli inquirenti si occupava del confezionamento dee singole dosi. Per entrambi – difesi dall’avvocato Luciano Bonzani- sono scattate le manette, Cirillo trasferita al carcere di Pozzuoli e Scoppetta invece nel penitenziario di Poggioreale. Una piazza di spaccio in case occupate anche abusivamente. (g.s.)
CRONACA
15 ottobre 2021
Torre Annunziata. Droga venduta nei box: coppia finisce in manette