Requisì le biciclette di alcuni venditori ambulanti, parcheggiate sotto il municipio, e ne fece tinteggiare una – quella nelle migliori condizioni – apportando poi le scritte del Comune. E’ stata fissata per metà marzo del prossimo anno la prima udienza del processo che vedrà il sindaco Antonio Del Giudice accusato di furto aggravato. Per il primo cittadino anche l’aggravante razziale mossa dalla magistratura. Secondo la Procura della Repubblica di Torre Annunziata e secondo le forze dell’ordine che hanno svolto le indagini dopo la denuncia presentata da uno dei proprietari delle bici, quei mezzi sarebbero stati portati via intenzionalmente e sapendo precisamente a chi appartenessero. Ovvero a cittadini extracomunitari che sfruttavano la vicinanza del Comune con la stazione della Circumvesuviana per fermare lì i loro mezzi di trasporto e partire alla volta di Napoli, dove lavorano come ambulanti in aree mercatali del capoluogo partenopeo. I fatti contestati dalla procura della Repubblica si tengono a metà novembre: stando alle conclusioni a cui sono arrivati gli inquirenti, il sindaco si armò di una grossa tronchese e, facendosi aiutare di altre due persone iscritte sul registro degli indagati, spezzò le catene che assicurano le biciclette dalle azioni dei malintenzionati. Alcune foto furono poi postate sui social network e alimentarono quello che divenne un dibattito politico durato poi diversi giorni. Erano i giorni delle forti restrizioni, Striano divenne una città nota in quel periodo anche per l’ordinanza firmata dal sindaco che a fine ottobre aveva imposto il lockdown a tutti i minorenni per contenere gli effetti della seconda ondata del Covid-19.
CRONACA
7 novembre 2021
Bici requisite ai migranti, il sindaco va a processo per furto