Stando alle accuse, cedeva droga ad acquirenti in collaborazione con un ristoratore, che a sua volta avrebbe anche abusato di alcune giovani consumatrici. In alcuni casi sarebbero state le stesse donne ad ”offrire” prestazioni sessuali in cambio di dosi di stupefacente.
È lo scenario dietro la condanna di E.C., da oggi in carcere in virtù di una sentenza passata in giudicato. Ad eseguire l’ordine di carcerazione presso l’abitazione della donna in penisola sorrentina, su richiesta della Procura di Torre Annunziata, sono stati gli agenti del commissariato di polizia di Sorrento. Il provvedimento scaturisce dalla sentenza emessa dal tribunale oplontino il 17 gennaio del 2020, passata in giudicato lo scorso 10 novembre in virtù del rigetto del ricorso presentato in Cassazione: la condanna è di 5 anni e 6 mesi di reclusione.
Tutto trae origine dalla indagini portate avanti dalla polizia, dalle quali è emerso che E.C. spacciasse sostanze stupefacenti in concorso con il proprietario di un ristorante del centro cittadino, allo stesso tempo adescando giovani che, drogate, venivano abusate sessualmente dallo stesso ristoratore. In alcuni casi, inoltre, le consumatrici avrebbero offerto prestazioni sessuali in cambio di droga.