“È raccomandata, a partire dal primo dicembre 2021, la somministrazione di una dose di vaccino a mRNA, come richiamo (booster) di un ciclo vaccinale primario, anche ai soggetti di età pari o superiore a 18 anni, nei dosaggi allo scopo autorizzati, indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario e purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno cinque mesi (150 giorni) dal completamento dello stesso”. Così la circolare del ministero della Salute ‘Estensione della platea vaccinale destinataria della dose booster (di richiamo) nell’ambito della campagna di vaccinazione anti Sars-CoV-2’ pubblicata oggi.
Vaccino ai bimbi nella fascia 5-11 anni, l’Aifa convocata dal 1 al 3 dicembre
La Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), secondo quanto si apprende, è stata convocata la prossima settimana, dall’1 al 3 dicembre, con all’ordine del giorno anche la valutazione della pronuncia dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) sulla vaccinazione anti-Covid per la fascia pediatrica 5-11 anni.
Pediatri, brusca impennata tra i 6 e gli 11 anni
“Nei bambini tra 6 e 11 anni sono stati 241.739 quelli che hanno avuto il Covid da inizio pandemia fino a metà novembre, un numero molto sottostimato, che ha visto una brusca impennata nelle ultime due settimane. In questa fascia di età ci sono stati fino a oggi anche 1.407 ospedalizzati, 36 ricoverati in terapia intensiva e 9 deceduti. Numeri che dimostrano il valore della prevenzione della malattia attraverso il vaccino anche nei più piccoli”. Così Rocco Russo, responsabile vaccini della Società Italiana di Pediatria, commenta la raccomandazione dell’Agenzia europea dei medicinali al vaccino per la fascia 5-11 anni. In base ai bollettini dell’Istituto Superiore di Sanità, precisa, “si è passati da circa 163.000 casi del 25 agosto, ovvero periodo di fine estate e prima dell’apertura delle scuole, a oltre 189.000 del 10 novembre.
Ma”, precisa Russo, “il trend tende, settimana per settimana, a aumentare, tanto che nel bollettino del 15 novembre ne contiamo circa 50.000 in più. Numero sintomatico del fatto che il virus Sars-Cov-2, come quello influenzale, ha individuato questa fascia di età come nicchia per replicarsi e che è sottostimato”. Inoltre, “rappresenta la punta di un iceberg perché risente della criticità di bambini asintomatici o con sintomi lievi, che non rientrano nel processo di screening ma che possono diffondere comunque il virus”. Nel frattempo che il vaccino sia realmente disponibile per loro, conclude Rocco, “richiamiamo alla massima attenzione perché, con le feste, ci sarà il clou di trasmissione e i casi verranno portati nel nucleo familiare”.