Ercolano. Le immagini delle eruzioni, gli scatti in bianco e nero che ritraggono la fuga dei cittadini, la comunità che vive alle falde del Vesuvio. E’ stata inaugurata venerdì al Mav di Ercolano la mostra, a cura di Rita Scartoni e Vittorio Ragone, prodotta dalla Fondazione Cives/Mav di Ercolano con la Fondazione Alinari per la fotografia e in collaborazione con la web-rivista Foglieviaggi, con il contributo della Regione Campania e il supporto di Scabec.
E’ il racconto del Vesuvio, Il formidabil monte, e del suo territorio circostante attraverso gli scatti fotografici d’autore, attinti dal grande giacimento di immagini e di storie che sono oggi l’Archivio Alinari. Un percorso straordinario articolato in due sezioni di ben 58 opere.
La prima, Il Vesuvio – tra fotografia del Grand Tour e sperimentazione, esplora per sintesi il panorama culturale di un’epoca, l’elaborazione di modelli iconografici in un periodo di grande interesse e richiesta di fotografie come souvenir di viaggio.
La seconda, Eruzioni, racconta l’altra faccia del Vesuvio, quella minacciosa e distruttiva, con gli effetti devastanti della sua collera su cose e persone, attraverso un tipo di fotografia che, sempre più alla portata di tutti, si pone obiettivi di racconto, di documentazione di fatti e di emozioni.
Il progetto fa parte di Campania Cultura, il primo ecosistema digitale, realizzato in Italia dalla Regione Campania, con la collaborazione della SCABEC di cui una delle linee d’azione è il programma ARCCA – ARchitettura della Conoscenza CAmpana, con l’obiettivo di riunire in una sola piattaforma digitale tutto il patrimonio culturale regionale.
“Il Vesuvio rappresenta per la nostra regione il simbolo di un’area con la presenza più alta al mondo di beni archeologici” ha riibadito, nell’introduzione al Catalogo della mostra fotografica, Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania. All’inaugurazione il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, il presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, Agostino Casillo, il presidente del Parco Regionale dei Monti Lattari, Tristano Dello Joio.
“Raccontare il Vesuvio è forse il modo migliore per unire memoria e futuro. – ha affermato Luigi Vicinanza, Presidente della Fondazione CIVES/MAV di Ercolano – Il destino di una città, di una comunità si fonda anche sulle suggestioni. Questa mostra me ne fa immaginare una che potrebbe intestarsi il nome di “Vesuvio valley”. La nostra California. Cultura umanistica e innovazione tecnologica fuse insieme per creare nuovi saperi e per trasformare l’area metropolitana in un luogo di ricerca avanzata, con la speranza e l’ambizione di sanare grossi divari. Nonostante gli effetti devastanti provocati dalla pandemia di Covid 19, la produzione culturale partenopea sta attraversando un momento particolarmente felice. Il successo dei film e delle fiction ci fanno sognare Napoliwood. Ma è forse solo l’aspetto più evidente dello stato di grazia di una ri-nascente industria del sapere” le parole di Luigi Vicinanza. Che, attraverso il lavoro del Mav, sta portando avanti un percorso di rigenerazione culturale e di investimento sulle “ricchezze” del patrimonio archeologico local.
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