Torre del Greco. L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha spazzato via storia e tradizioni all’ombra del Vesuvio, a partire dall’evento più atteso in città: la processione del carro dell’Immacolata.
Come già accaduto lo scorso anno, il carro trionfale non sfilerà lungo le strade della città né oggi la basilica di Santa Croce si accenderà di gioia e fede per la rituale «girata»: la statua della Vergine campeggia al centro della navata principale della chiesa madre già da due settimane, immagine plastica del cambiamento dei programmi imposto dal virus arrivato dall’Oriente.
Una rivoluzione totale, fatta eccezione per un solo aspetto: la «tassa» pagata dal Comune – sotto forma di contributo – per la festa. A dispetto del mancato corteo religioso, infatti, don Giosué Lombardo – il parroco della basilica di Santa Croce – già a metà novembre ha scritto la solita «letterina» al comandante della polizia municipale Salvatore Visone: «In prossimità della festa dell’Immacolata 2020 (verosimilmente un refuso da copia & incolla della missiva dello scorso anno, ndr) trasmetto il preventivo delle spese per il contributo previsto nel corrente bilancio comunale». Proprio come una «tassa».
Così, alla vigilia dell’Immacolata, la giunta guidata dal sindaco Giovanni Palomba ha dovuto approvare la richiesta di contributo economico da 12.000 euro avanzata da don Giosué Lombardo per conto della basilica di Santa Croce. Stessa somma dello scorso anno, ma «articolata» in maniera differente: gli 8.500 € previsti nel 2020 per l’allestimento degli addobbi e del trono trionfale realizzato in chiesa sono «scesi» a 6.000 euro, mentre per Enel e Acm – l’anno scorso furono previsti complessivi 3.500 € – la spesa in preventivo è di 2.000 €. Per raggiungere la «tradizionale» cifra, poi, ecco i 4.000 €per la banda Actm. Insomma, festa triste e sobria eccetto per i costi sostenuti dal Comune.
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