Torre del Greco. E’ stato il «jolly» giocato dal sindaco Giovanni Palomba per mascherare il fallimento della mancata installazione delle tradizionali luci natalizie: «Abbiamo scelto di rinunciare alle luminarie per incrementare il fondo destinato ai voucher per le fasce deboli – annunciò lo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio alla vigilia dell’Immacolata – Vogliamo accendere una “luce” in ogni casa». Ma, adesso, la metà delle case rischia di restare al buio. Esattamente come le strade.
Il boom di domande
Quando mancano ancora 5 giorni alla scadenza dei termini fissati dall’avviso pubblico per la presentazione delle domande d’accesso ai bonus fino a 500 euro, la corsa ai voucher conta già la bellezza di 6.700 partecipanti: un numero decisamente superiore alle aspettative, capace di scatenare le prime fibrillazioni a palazzo Baronale. Perché, conti alla mano, gli 870.000 euro stanziati per le fasce deboli – 600.000 dal governo a cui sono stati aggiunti i 270.000 euro inizialmente destinati all’appalto per le luminarie – possono «coprire» un massimo di 4.000 famiglie. Una quota già largamente superata, con inevitabili conseguenze: «Di questo passo rischiamo di lasciare fuori la metà dei partecipanti all’avviso pubblico», il timore cominciato a circolare in maggioranza. E non perché i poveri siano vertiginosamente aumentati in un anno.
I veleni sul tetto Isee
A facilitare la valanga di richieste arrivate all’ufficio politiche sociali del Comune, la scelta di fissare in 12.000 euro il tetto Isee per accedere ai fondi. Una somma decisa al termine del classico «tira e molla» all’interno della carovana del buongoverno uscita vincitrice dalle avvelenate elezioni delle 20 euro del 2018 tra chi avrebbe voluto «allargare» la platea dei beneficiari dei voucher – spingendo per fissare il limite massimo a 15.000 euro – e chi, come il sindaco, avrebbe voluto mantenere un «range» in linea con il passato. Proprio i requisiti a «maglie larghe» hanno aperto un varco verso i bonus destinato ai poveri anche a chi, sostanzialmente, può mettere senza difficoltà un piatto caldo in tavola tutti i giorni. Una circostanza su cui sarebbe già iniziata un «vivace dibattito» all’interno della coalizione guidata da Giovanni Palomba.
L’incognita consegna
Un’ulteriore incognita, poi, sono i tempi relativi alla consegna dei voucher. Fino a oggi le domande già esaminate dall’ufficio politiche sociali non toccano neanche quota 700 e all’orizzonte c’è la scadenza dei contratti – fissata al 31 dicembre – di diversi «precari del welfare». In pratica, senza un’inversione di tendenza, la verifica di tutte le istanze per la successiva pubblicazione della graduatoria degli aventi diritto ai voucher rischia di andare decisamente per le lunghe. E i beneficiari dei bonus potrebbero cominciare a spendere i soldi stanziati da governo e Comune dopo le feste. Con buona pace delle «luci accese in tutte le case» promesse dal sindaco.
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